Eliot Spitzer, Anthony Weiner e gli scandali sessuali perdonati: è giusto?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Luglio 2013 - 14:22 OLTRE 6 MESI FA
Eliot Spitzer, Anthony Weiner e gli scandali sessuali perdonati: è giusto?

Anthony Weiner (LaPresse)

NEW YORK – Peccato, redenzione e perdono. Queste le parole chiave della campagna di Eliot Spitzer come supervisore delle finanze di New York. Proprio lui, ex magistrato e governatore di New York, dedito alla lotta alla prostituzione era un assiduo frequentare di un bordello. Un peccato che gli costò le dimissioni e la carriera politica, ma che ora sembra passato con la sua corsa al ruolo di “comptroller”.

New York sembra saper perdonare, tanto che il democratico Anthony Weiner, noto alla cronaca e ai più per aver fotografato il suo pene e averlo inviato alle sue “amanti digitali“, ora annuncia addirittura la sua corsa come successore del sindaco Michael Bloomberg. Massimo Gaggi, inviato negli Stati Uniti del Corriere della Sera, spiega come non solo New York è disposta al perdono per i “peccatucci” dei suoi politici.

I più inclini al perdono, spiega Gaggi, sono gli evangelici:

“I numeri dicono che a perdonare sono soprattutto gli evangelici, ma anche a New York, che evangelica certo non è, le tre parole più usate da Spitzer (ebreo come Weiner) nella sua campagna sono peccato, redenzione e perdono. L’ex deputato di Brooklyn con tendenze esibizioniste preferisce, invece, parlare di fede e di resurrezione. Ma l’approccio «biblico» è lo stesso”.

Un approccio che, spiega Gaggi, per il giovane Weiner potrebbe essere addirittura quello vincente:

“Il caso di New York sembra diverso da quelli precedenti solo per un aspetto. Mentre l’elezione di Spitzer ci può stare, visto che l’uomo è sicuramente qualificato e l’incarico è abbastanza tecnico, di portata limitata, nel caso di Weiner — fino a ieri un politico incolore che negli anni spesi al Congresso non ha mai fatto nulla d’importante — la celebrità guadagnata con lo scandalo rischia di essere davvero il suo unico propellente elettorale. Sindaco di New York sarebbe per lui un premio enorme. Rischia di ottenerlo solo perché con tutti gli altri candidati poco conosciuti dal grande pubblico, lui è l’unico personaggio noto. Grazie alla stampa che, denigrandolo, lo spinge verso il traguardo”.

Negli Stati Uniti perdonare il politico che si lascia andare alla lussuria non è un problema, ma è giusto perdonare chi sbaglia?

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