Processo Claps, Danilo Restivo in Italia

Pubblicato il 11 Marzo 2013 - 14:02| Aggiornato il 20 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Danilo Restivo, condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per l’omicidio della studentessa potentina Elisa Claps, è stato trasferito a Roma, proveniente da Londra, con un volo di linea giunto all’aeroporto di Fiumicino intorno alle 16,25.

Le fasi dell’arrivo di Restivo, avvenute nella massima riservatezza, si sono svolte lontane da obiettivi di telecamere e macchine fotografiche. Detenuto da oltre due anni in Inghilterra per un altro delitto, Restivo è in Italia per partecipare al processo d’appello per il delitto Claps che comincerà a Salerno il 20 marzo. Scortato da agenti dell’Interpol, Restivo è sceso per ultimo dall’aereo ed è stato preso in consegna direttamente sotto bordo dalla Polizia di Frontiera, diretta da Antonio del Greco e da alcuni agenti della DIA, che gli hanno notificato la misura cautelare per il delitto Claps.

Una volta espletate le formalità di rito, Restivo è stato trasferito su un mezzo blindato della Polizia Penitenziaria con il quale, poco prima dele 17, ha lasciato lo scalo romano per essere trasferito nel carcere di Rebibbia. Restivo, che in Inghilterra è stato definitivamente condannato a non meno di 40 anni di reclusione per il delitto della sarta inglese Heather Barnett, è al centro del caso Claps fin dal giorno della scomparsa della ragazza, avvenuta a Potenza il 12 settembre 1993. Restivo ha sempre ammesso di aver incontrato quel giorno Elisa Claps, ma si è sempre detto estraneo alla scomparsa.

Solo successivamente al ritrovamento del cadavere, scoperto dopo 17 anni nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, ha preso impulso il processo per omicidio a carico di Restivo, che ha disertato (anche in videoconferenza) il giudizio abbreviato a suo carico, concluso davanti al gup di Salerno con la condanna dell’imputato a 30 anni di reclusione. Dopo la sentenza di primo grado, Restivo ha cambiato difensore ed ha fatto sapere di voler rendere dichiarazioni nel processo d’appello. La Procura Generale di Salerno ha così chiesto e ottenuto l’estradizione temporanea in Italia dell’uomo.