Elisabetta Grande e Maria Belmonte trovate morte nella villa di famiglia
CASTEL VOLTURNO – I corpi di Elisabetta Grande e la figlia Maria Belmonte, scomparse nel 2004, sono stati trovati in una villetta di Castel Volturno, Caserta, di proprietà di Domenico Belmonte. La notizia arriva dal programma di Rai Tre “Chi l’ha visto?”, a cui nelle scorse settimane si era rivolto il fratello di Elisabetta, Lorenzo Grande.
La villetta in cui i cadaveri delle donne sono stati trovati appartiene a Belmonte, padre di Maria e marito di Elisabetta. La trasmissione di Chi l’ha visto? ha spiegato: “I corpi di Maria ed Elisabetta erano all’interno della villetta di Belmonte, che lavorava come direttore sanitario nel carcere di Poggioreale. L’uomo non aveva mai denunciato la scomparsa della moglie e della figlia, avvenuta nel 2004″.
Il ritrovamento è avvenuto nel corso di una perquisizione effettuata stamani dalla Polizia scientifica all’interno della villetta, in via Palizzi, al numero 71, in località Baia Verde a Castel Volturno. I due corpi, secondo quanto ha appreso l’Ansa, erano all’interno di un locale sotterraneo dell’abitazione. I controlli sono scattati la mattina del 13 novembre poco dopo le 8 quando sul posto sono giunti gli agenti della Questura di Caserta e quelli della polizia scientifica che con un georadar hanno iniziato a scandagliare l’intera villetta.
I controlli hanno riguardato prima il giardino e successivamente l’interno dell’abitazione. La Polizia scientifica ha predisposto esami specifici per risalire all’identità dei due scheletri trovati nell’abitazione appartenete a Domenico Belmonte. I corpi delle due donne erano adagiati a terra, l’uno accanto all’altro.
Secondo quanto riporta l’Ansa, sembra che nella villetta, che ha un doppio accesso, siano entrate pochissime persone negli ultimi otto anni. Il proprietario di casa, infatti, non aveva rapporti con alcuno. I vicini lo vedevano solo quando usciva per curare il giardino. Anche gli agenti che questa mattina hanno fatto irruzione nell’abitazione lo hanno trovato mentre stava falciando l’erba.
