“Ti amo da morire”, su facebook il diario di Eleonora sul fidanzato killer

Pubblicato il 13 Luglio 2010 - 12:06 OLTRE 6 MESI FA

Ci sono le emozioni altalenanti dei suoi 16 anni: sulla pagina di Facebook di Eleonora Noventa, la ragazza di Mestre uccisa dal suo fidanzato 30enne, c’è la musica, le uscite con gli amici, le vacanze, e anche, ovviamente, il suo “moroso”.

Il diario on line ripercorre le giornate immediatamente precedenti la sua morte. La pagina di Eleonora è contrassegnata da una buffa immagine del profilo: una foto di Bossi che alza il dito medio. Si definisce leghista e subito accanto, sulla sua bacheca, adesso campeggiano i messaggi d’addio dei suoi amici: addio “angelo”, “ci mancherai”, “sarai sempre con noi”.

Fabio ricorre spesso nei suoi “post”, le frasi che Eleonora lascia sul social network: “Vado a comprare il regalo di mio moroso 🙂 ?… e oggi pomeriggio grandeeee festa a casa di mio moroso”, scrive Ele pochi giorni prima di morire, quando il 26 giugno Fabio Riccato festeggia la sua laurea, con 110 e lode, in Scienze naturali.

“Alle due e mezza mi trovo con mio moroso ? ? Fabio ti amo da morire sei tutta la mia vita ? ? ? ? senza di te non so cosa farei ….”, scrive una settimana prima di morire: un amore, quello con Fabio, che va avanti tra alti e bassi, come succede agli amori adolescenti. Ma lui ha 30 anni, e non accetta il tira e molla.

“Bastaaa sono davvero stanca di tante cose 🙁 troppi segreti, troppe bugie … non ce la faccio davvero più: (lasciatemi stare, lasciatemi vivere… vi prego … basta basta basta… ve lo chiedo col cuore”, scrive in seguito, quando la situazione con Fabio sembra precipitare, come il suo umore.

“Sono nata piangendo mentre tutti ridevano, morirò ridendo mentre tutti piangeranno”. Il suo umore precipita, Eleonora vuole lasciare Fabio. Lo vuole fare, in realtà, già da tempo, come riferisce una sua vicina di casa che raccoglieva le confidenze della ragazzina. E ancora: “Non c’è più cattivo di un buono quando diventa cattivo”. Sembra prevedere la vendetta di Fabio, Eleonora: solo pochi giorni prima che lui le sparasse.