Emanuela Orlandi è morta, la conferma di Sabrina Minardi

Pubblicato il 19 Novembre 2009 - 16:37 OLTRE 6 MESI FA

Emanuela Orlandi è morta, a 26 anni dalla sua scomparsa Sabrina Minardi, l’ex fidanzata di Enrico De Pedis, capo della banda della Magliana, lo ha confermato al procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo. La supertestimone, già lo scorso anno aveva raccontato di aver incontrato la ragazza e di essere stata con De Pedis sul litorale di Torvaianica. Secondo la sua versione, l’uomo si fermò vicino un cantiere e le mostrò due sacchi che probabilmente contenevano due cadaveri, poi gettati in una betoniera.

Proprio lì dentro sarebbe così finito il corpo senza vita della Orlandi. L’amante di “Renatino” ha fornito molti più dettagli sulla vicenda rispetto alla passata testimonianza: «Rispetto al precedente verbale in cui appariva un po’ confusa, la Minardi ha coordinato tutto in un racconto che fila, un racconto articolato. E poi sta molto meglio», hanno spiegato gli inquirenti.

La Minardi, oltre a riconoscere e identificare il nome del telefonista, ha riferito  date, circostanze e riscontri che avevano già avuto il vaglio da parte della procura.

Riguardo alla sparizione di Domenico Nicitra, figlio del boss della banda della Magliana, Salvatore, la donna ha spiegato che il bambino, 11 anni, è sparito il 21 giugno del 1993 insieme allo zio Francesco, una decina di anni dopo la vicenda Orlandi. «È una vicenda di cui ho appreso successivamente e ho confuso temporalmente le date», ha detto Sabrina Minardi ai pm.

«Sono passati 26 anni nell’ attesa di riabbracciarla», ha detto con voce spezzata  Maria Orlandi, la madre di Emanuela, che ha deciso di evitare commenti sugli sviluppi dell’inchiesta che hanno portato la procura di Roma a iscrivere nel registro degli indagati il misterioso telefonista “Mario”, che chiamò la famiglia pochi giorni dopo la scomparsa della ragazza.

«Non voglio sapere nulla. Emanuela ce l’ ho nel cuore, sempre presente nel mio cuore. Vivo per lei. Si sentono cose… Aspettiamo, vediamo se sono vere o se è una bolla di sapone. Sono passati così tanti anni e lo hanno individuato adesso?», si è chiesta la donna riguardo all’identificazione di quel “Mario” che nel 1983 telefonò per depistare le indagini. Dall’ inizio di questa tormentata vicenda, la madre di Emanuela non ha mai cambiato atteggiamento: «Ogni notizia mi sembra che tutto sia successo ieri. È un romanzo che continua. Mio marito Ercole in una trasmissione televisiva disse ‘Se Emanuela è morta, ci dicano almeno dove per poterle portare un fiore. Ma in tutti questi anni nessuno si è fatto vivo». Il padre di Emanuela, dipendente vaticano, è morto cinque anni fa, all’ inizio di marzo del 2004 . Un mese prima, intervistato in un programma tv, aveva detto: «Noi tutti in famiglia, dopo vent’ anni, crediamo che Emanuela sia ancora viva, viva in qualche parte del mondo. Mi raffiguro Emanuela non come una bambina ma da donna adulta, come credo che oggi sia. Andiamo avanti sempre con questo pensiero ed in famiglia la speranza è sempre viva, perché mai nessuno ha parlato di Emanuela come morta, ma tutti, sempre, come viva. Noi speriamo veramente che sia ancora viva e andiamo avanti, finché ci sarà la salute, per arrivare alla verità».