Emanuela Orlandi, esami dna su ciocca di capelli inviata a “Chi l’ha visto”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Settembre 2013 - 13:46 OLTRE 6 MESI FA
La lettera inviata a Chi l'ha visto

La lettera inviata a Chi l’ha visto

ROMA – La Procura di Roma ha disposto esami per individuare il dna sulla ciocca di capelli inviata nella primavera scorsa a Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella, e alla trasmissione “Chi l’ha visto?”

Le due lettere “contenevano entrambe una bustina di plastica con dei capelli, materiale che pareva terriccio e un pezzo di merletto, ritagli di giornale in tedesco, pezzi di pellicola fotografica accompagnavano un foglio con un messaggio scritto a mano in caratteri stilizzati:

“NON CANTINO LE DUE BELLE MORE PER NON APPARIRE COME LA BARONESSA E COME IL VENTUNO DI GENNAIO MARTIRIO DI S. AGNESE CON BIONDI CAPELLI NELLA VIGNA DEL SIGNORE“.

Accanto alla foto c’è scritto a penna” 4 – FIUME”. Un altro ritaglio è di un box di una prima pagina intitolato “GIURAMENTO DELLE NUOVE GUARDIE SVIZZERE”, raffigurate in una foto, con il rimando all’articolo completo all’interno del giornale. A margine, le scritte a mano “SILENTIUM” e “V. FRATTINA 103”. Sul retro un’altra scritta: “MUSICO 26/OTT/1808 – 5/3/1913 – 2013”. Allegati alla lettera anche tre negativi fotografic, uno dei quali ritrae un teschio umano con la scritta, parzialmente leggibile: “ELEONORA DE BON[illeggibile] MORTA IN CAMPAGNA LI’ 23 AGOSTO [illeggibile]”.

Il pm Simona Maisto e l’aggiunto Giancarlo Capaldo hanno inviato le convocazioni ai diversi indagati per la nomina di un consulente. Gli inquirenti hanno scelto il professor Emiliano Giardina dell’Università di Tor Vergata.

Tra i soggetti che alla fine di luglio sono stati contattati dai magistrati per la nomina di eventuali consulenti ci sono anche don Pietro Vergari, ex rettore della basilica si S. Apollinare, dove era seppellito fino a poco tempo fa l’ ex boss della banda della Magliana ‘Renatino’ De Pedis ed il fotografo Marco Fassoni Accetti, all’epoca militante del partito radicale, che si è autoaccusato di complicità nel rapimento della giovane cittadina vaticana.

Gli inquirenti attendono anche il risultato delle verifiche effettuate sulle ossa trovate in una sala attigua alla cripta di Sant’Apollinare.