Emanuela Orlandi: Marco Fassoni Accetti, le lettere e la ciocca di capelli

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Settembre 2013 - 10:19 OLTRE 6 MESI FA
Emanuela Orlandi: Marco Fassoni Accetti, le lettere e la ciocca di capelli

Emanuela Orlandi: Marco Fassoni Accetti, le lettere e la ciocca di capelli

ROMA – Poco prima di Pasqua erano arrivate due lettere nella posta di Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella, e di Raffaella Monzi, la ragazza che è stata l’ultima a vedere Emanuela Orlandi. Due lettere contenenti un ciuffo di capelli chiari e ricci, messaggi in codice di difficile comprensione, ritagli di giornale.

Ieri, su quella ciocca di capelli la procura della Capitale ha deciso di disporre delle analisi del dna. Speranze? Poche. I capelli potrebbero risultare inutilizzabili, “perché la ciocca è priva di bulbo e si tratta di ciuffi parecchio sfilacciati.”
A luglio gli inquirenti hanno ascoltato di nuovo tutti gli indagati. Tra questi don Pietro Vergari, ex rettore della basilica di Sant’Apollinare, dove era seppellito fino a poco tempo fa il boss della banda della Magliana, Enrico De Pedis, e il fotografo Marco Fassoni Accetti, l’uomo che si è autoaccusato di complicità nel rapimento della giovane cittadina vaticana, oltre che di diversi episodi rimasti misteriosi.

Il flauto. Proprio Fassoni Accetti, qualche mese fa, aveva fatto ritrovare un flauto, sostenendo che si trattava dello stesso strumento usato da Emanuela alla scuola di musica. Tutto inutile. Gli esami del dna non sono riusciti a risalire a nessuno, tracce troppo piccole.

Accetti ha sempre negato di essere l’autore delle lettere arrivate ai Gregori e all’amica della Orlandi. I periti dovranno analizzarne il contenuto, a cominciare dal ciuffo di capelli. Ci sono poi del terriccio, un pezzo di merletto, ritagli di giornale in tedesco, pezzi di pellicola fotografica, accompagnati da un foglio con un messaggio scritto con il normografo:
“Non cantino le due belle more per non apparire come la baronessa e come il ventuno di gennaio martirio di Sant’Agnese con biondi capelli nella vigna del signore.”