Emanuele Armani arrestato per omicidio collega carabiniere Emanuele Lucentini

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Luglio 2015 - 09:14 OLTRE 6 MESI FA
Emanuele Armani arrestato per omicidio collega carabiniere Emanuele Lucentini

Emanuele Armani arrestato per omicidio collega carabiniere Emanuele Lucentini (foto di repertorio)

FOLIGNO – C’è un arresto per la morte di Emanuele Lucentini, carabiniere deceduto a Foligno a maggio. Un carabiniere in servizio nella stessa compagnia, l’appuntato scelto Emanuele Armani, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario.

Scrive l’Agi: Il militare di origini marchigiane era morto per un colpo partito dall’arma di ordinanza del collega che era con lui nel cortile della caserma, lo scorso 16 maggio. In un primo momento si era parlato di un colpo partito accidentalmente. Oggi la svolta nelle indagini, con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte della procura di Spoleto. E’ attualmente ignoto il movente dell’omicidio. Lo rende noto un comunicato della procura di Spoleto, nel quale si precisa che nei confronti del carabiniere è stata emessa dal gip, ed eseguita dalla squadra mobile e dal Ros di Roma, una ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’omicidio di Lucentini.

“Contrariamente all’avviso del pubblico ministero – viene sottolineato – il giudice non ha ritenuto configurabile la premeditazione” . Il procuratore della Repubblica quindi “ringrazia pubblicamente il personale della segreteria, e in particolare i cancellieri Roberta Gori, Antonella Scimiterna e Francesca Opinato, per il lavoro straordinario prestato ben oltre i limiti dei loro doveri. Anche in questa occasione – aggiunge – solo il senso di responsabilita’ del personale amministrativo ha garantito il proficuo svolgimento di un gran numero di attivita’ urgenti in un’indagine difficile e complessa, in un ufficio che dal 2012 ha visto triplicate le dimensioni del circondario e mantenute incredibilmente intatte, nell’indifferenza del ministero della Giustizia e in assenza di aiuti continuativi da altri uffici giudiziari, risorse umane e materiali gia’ allora insufficienti e oggi largamente inferiori a quelle di qualsiasi altra procura di analoghe dimensioni. Non sono previsti – conclude la nota – ulteriori comunicati fino alla fine delle indagini”.