E’ tornato in Italia Emanuele Chicca: detenuto per 20 mesi a Cuba

Pubblicato il 23 Novembre 2010 - 21:18 OLTRE 6 MESI FA

“E’ finita, finalmente è finita”. Queste all’aeroporto di Fiumicino le prime parole di Emanuele Chicca, il trentenne originario di Tivoli condannato a 4 anni di reclusione nelle carceri cubane per presunta ”disobbedienza, attentato e lesioni a danni di agente di polizia”, liberato dopo avere scontato 20 mesi carcere.

Ad accogliere il giovane nello scalo romano, oltre al papà Antonio, la fidanzata e al senatore del Pdl, Domenico Gramazio, una cinquantina di persone tra parenti e amici, con un grande lembo di lenzuolo bianco su cui era scritto con la vernice rossa ”Ora che sei qua la tua vita ricomincia”.

Visibilmente emozionato, ma sempre sorridente, al suo arrivo Emanuele Chicca, vestito in jeans e t-shirt viola, occhiali da sole scuri, dopo essere stato accolto dal padre, tra lacrime e urla di gioia, applausi e sorrisi, ha riabbracciato uno ad uno tutti gli amici e i parenti che lo attendevano fuori all’uscita della hall del Terminal 3. Poca la voglia di parlare della vicenda accaduta a Cuba quasi due anni fa.

”E” difficile per me ora raccontare questi difficili mesi trascorsi a Cuba – ha raccontato Emanuele – io so solo che lì non avrei dovuto trascorrere neanche un giorno di carcere, però sono vivo e fortunatamente ora sono qua, è’ passata.” Alla domanda ”Se tornerà mai a Cuba”, il giovane si è limitato a replicare: ”Non esiste proprio il pensiero di Cuba, non ci tornerò più”.

Emanuele Chicca, in vacanza con amici nell’isola caraibica, durante un tour con una Peugeot presa a noleggio sul versante orientale, non si era fermato ad un posto di blocco, a seguito del quale aveva quindi litigato con un poliziotto locale. Poi a ad un secondo posto di blocco Chicca fu arrestato, rischiando fino a 15 anni di carcere da scontare a Cuba.