Enel, Porto Tolle. Consiglio di Stato re spinge il ricorso del Veneto

Pubblicato il 20 Aprile 2012 - 23:42 OLTRE 6 MESI FA

VENEZIA – Slitta ancora la decisione finale sulla riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle: il Consiglio di Stato ha respinto, per inammissibilita’, il ricorso della Regione Veneto per la revoca della sentenza degli stessi giudici di Palazzo Spada che il 17 maggio 2011 avevano definito illegittimo il via libera al progetto dato dal Ministero dell’ambiente. Lo si apprende da fonti qualificate. Nello stesso tempo ha fissato una nuova camera di consiglio il 22 maggio per il giudizio d’ottemperanza alla sentenza del maggio 2011.

Il tema e’ quello della riconversione a carbone della centrale veneta, su cui si scontrano da tempo l’azienda e le associazioni ambientaliste. In quella data, in sostanza, i giudici si esprimeranno sulla richiesta che l’Avvocatura di Stato, per conto dei ministeri di Ambiente, Sviluppo e Beni culturali, ha avanzato per avere delucidazioni sull’applicazione della stessa sentenza di inammissibilita’ della Via nazionale, al fine di riattivare la procedura. Il pronunciamento e’ stato fatto slittare al 22 maggio prossimo per superare un vizio di notifica, dato che il ricorso dell’Avvocatura non era stato consegnato a Enel, proprietaria della centrale.

La richiesta di delucidazione (o giudizio di ”ottemperanza”) da parte dei ministeri e’ dettata dalla modifica fatta dalla Regione Veneto della legge istitutiva del Parco del Delta del Po; in base alla norma istitutiva del parco, del 1997, i giudici avevano bocciato il Via nazionale alla riconversione a carbone. Ma con la modifica delle legge del 1997, il Veneto aveva inserito la possibilita’ di riconvertire a carbone la centrale, in presenza di un abbattimento delle emissioni inquinanti del 50%.

Quanto all’inammissibilita’ dell’appello della Regione Veneto, i giudici della sesta sezione del Consiglio di Stato – gli stessi che avevano bocciato la Via alla riconversione – hanno ritenuto che vi fosse l’infondatezza dei motivi di revocazione.

”La sentenza depositata oggi dal Consiglio di Stato non e’ una battuta d’arresto e l’aspettavamo. La sentenza decisiva e’ quella slittata al 22 maggio, alla luce della modifica dell’art. 30 della Legge del Parco del Delta, per la quale abbiamo raccolto 11mila firme insieme ai sindacati confederali e di categoria”. Lo afferma il Comitato lavoratori centrale Enel di Porto Tolle in una nota.

”L’unica notizia negativa di oggi – prosegue il comunicato – e’ l’ulteriore ritardo dopo 18 mesi di contenziosi legali e soltanto 2 motivi di impugnazione accolti, a fronte di 37 bocciati, sul decreto di compatibilita’ ambientale favorevole al progetto Enel: 27 dal Tar Lazio, 10 dallo stesso Consiglio di Stato”.