Eolico. Cappellacci a pm: “Ho solo fatto interessi della Sardegna”

Pubblicato il 16 Luglio 2010 - 23:53| Aggiornato il 17 Luglio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Ugo Cappellacci

 

Un interrogatorio durato sei ore, nella veste di indagato per abuso d’ufficio e concorso in corruzione. Ugo Cappellacci, presidente della Regione Sardegna è uscito dal palazzo di giustizia visibilmente provato ma  ”contento di aver fornito al magistrato elementi di un percorso che ritengo virtuoso, fatto nell’interesse della Sardegna”. 

Cappellacci è coinvolto nell’inchiesta in relazione alla nomina di Ignazio Farris, ritenuto uomo vicino a Flavio Carboni, all’Arpas Sardegna. ”Sono contento – ha aggiunto – di aver potuto trasferire a chi indaga il risultato finale di un percorso virtuoso frutto di un processo ampio e articolato di cui c’è evidenza negli atti amministrativi”. 

 ”Sono fiducioso nel lavoro della magistratura e ciò – ha dichiarato ancora il Governatore – in virtù del percorso seguito anche se a qualunque cittadino spiace ritrovarsi nelle cronache giudiziarie. Ma sono tranquillo”. Rispondendo ad una domanda sulla conoscenza di Carboni, Cappellacci ha detto che ”un conto è essere educati con qualcuno, un conto è compiere atti nei confronti della Sardegna”. 

Durante l’interrogatorio, condotto dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo alla presenza del pm Rodolfo Sabelli, il presidente della Regione Sardegna, secondo quanto ha riferito il legale Guido Manca Bitti, ha illustrato nel dettaglio gli atti amministrativi dell’amministrazione regionale nel settore delle energie rinnovabili.

 Ugo Cappellacci ha illustrato le varie fasi dell’iter procedurale di cui il presidente ha fornito ai magistrati l’indicazione analitica di tutte le varie fasi. ”Sono state date ai magistrati tutte le spiegazioni tecniche e i dettagli delle procedure seguite – ha detto ancora l’avv. Manca Bitti – fornendo tutti i chiarimenti per consentire la giusta interpretazione di notizie già a disposizione degli inquirenti”. 

Cappellacci rimane indagato per abuso d’ufficio e concorso in corruzione anche se durante l’interrogatorio non sono state contestate altre ipotesi di reato