Equinozio, oggi inizia la primavera. Ecco perché quest’anno cade il 20 marzo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Marzo 2021 - 12:21 OLTRE 6 MESI FA
Equinozio, oggi inizia la primavera. Ecco perché quest'anno cade il 20 marzo

Equinozio, oggi inizia la primavera. Ecco perché quest’anno cade il 20 marzo (foto Ansa)

Oggi, sabato 20 marzo, inizia ufficialmente la primavera con l’equinozio, che quest’anno cade alle 10:37 italiane. “La data – spiega l’Unione Astrofili Italiani – resterà quella del 20 marzo, e non del canonico 21, per molti anni. Fino al 2044, quando cadrà addirittura il 19 marzo”.

A partire dall’equinozio di primavera il giorno torna, quindi, a essere più lungo della notte. Contemporaneamente, per gli abitanti dell’emisfero meridionale la data del 20 marzo segna, invece, l’inizio dell’autunno.

Equinozio di primavera, oggi inizia ufficialmente la primavera. Ecco cos’è l’equinozio

Come dice il nome stesso, nel giorno dell’equinozio la lunghezza del giorno è uguale a quella della notte. “Gli equinozi di primavera e d’autunno – spiega Giuseppe De Donà, della Uai- sono i momenti in cui il centro del disco del Sole si trova sul punto d’incrocio tra l’equatore celeste e l’eclittica”, cioè la traiettoria circolare descritta apparentemente dal Sole sulla sfera celeste in un anno, così definita perché le eclissi avvengono quando Luna, Terra e Sole si trovano sul piano di questa traiettoria.

“L’equinozio di primavera in particolare – spiega De Donà – è il momento in cui il Sole, muovendosi lungo l’eclittica, passa dall’emisfero celeste australe a quello celeste boreale”.

Equinozio di primavera, perché il 20 e non il 21 marzo

Se convenzionalmente la primavera, da calendario, viene fatta iniziare il 21 marzo, sotto l’aspetto scientifico-astronomico data e ora dell’equinozio variano di anno in anno, in un range compreso fra il 19 e il 21 marzo. Questo perché la Terra non impiega esattamente 365 a compiere il suo giro intorno al sole ma 365 giorni, 6 ore e qualche minuto. Il momento in cui il periodo di luce e di buio hanno la stessa durata, l’equinozio appunto, non può dunque ricadere esattamente uguale ogni anno. Anzi, se non fosse stato introdotto l’anno bisestile che cade ogni 4 anni, la differenza fra il calendario astronomico e quello gregoriano sarebbe ancora più marcata, mentre la ‘correzione’ del 29 febbraio permette di ridurre lo scarto tra i 365 giorni convenzionali e il tempo in più effettivamente impiegato dalla rivoluzione terrestre.