VENEZIA – La raccomandata è arrivata durante i giorni di Natale. Mittente Equitalia. Destinatario una pensionata di 80 anni che fino al 1999 (cosa volete che siano 16 anni di ritardo per il fisco…) ha gestito un negozio nel centro di venezia. Importo da pagare, totale e interessi compresi, 518 mila euro.
Racconta la pensionata al quotidiano locale “Il Gazzettino” che la sua prima reazione è stata di stupore. Quindi sono arrivate le richieste di chiarimento alla figlia, le lacrime e l’inevitabile malore:
Ho guardato più volte l’importo e ho chiesto conferma anche a mia figlia. Ho pensato anche a uno scherzo ma poi mi sono sentita male. Quando ho aperto la busta di Equitalia sono rimasta di stucco. Mi sono ritrovata una sfilza di cartelle in ordine cronologico: dal 1989 al 2012. Molte sono dell’Inps, le altre della Camera di Commercio.
Tutte si riferiscono all’attività che ho gestito fino al 1999. La cifra più bassa fra le 45 elencate è di 350 euro, quella più alta di 102mila euro. Ho guardato più volte la somma finale, che è di 518 mila euro, e ho sperato fino alla fine di sbagliarmi. Invece poi mia figlia mi ha confermato che si trattava proprio di mezzo milione di euro. E dove posso mai trovarli?
La signora si è rivolta ad un ufficio legale, quello dell’Adico, che ha chiesto la cancellazione delle cartelle. Equitalia, per ora, ha risposto in modo surreale proponendo un piano di rateizzazione. Comunque vada a finire per la signora in questione non è stato un buon Natale.