Equitalia vuole 170 euro da bimbo di 2 anni. Da otto anni…

di Corinna Campanile
Pubblicato il 30 Ottobre 2015 - 09:01| Aggiornato il 14 Marzo 2017 OLTRE 6 MESI FA
Equitalia "stalking" a un bimbo, moroso da quando ha 2 anni

Equitalia “stalking” a un bimbo, moroso da quando ha 2 anni

ALESSANDRIA – Perseguitato da quando ha 2 anni, un bambino di 10 anni di Alessandria può aggiudicarsi il titolo di più giovane perseguitato dal Fisco. Una storia assurda che potrebbe spingere la madre a denunciare per stalking. La storia inizia nel 2007, quando il bambino ha due anni. A casa arriva una lettera di Equitalia in cui si dice che il bambino sarebbe moroso nei confronti della società H3G per una serie di fatture non pagate. Non è una grande cifra, sono circa 170 euro, ma i genitori del piccolo contestano il principio: l’errore è talmente evidente che, pensano, basterà una telefonata per sciogliere l’equivoco.

E invece no, si ritrovano invischiati, da 8 anni, nella burocrazia. Chiamano la società di telefonia e vanno anche in un punto vendita. Ma loro non sono responsabili e non sanno come aiutarli. Il contratto telefonico risultava intestato a un uomo nato nel 1944 e che ha lo stesso nome del bambino protagonista di questa storia. A quel punto i genitori si rivolgono a Equitalia e all’Agenzia delle Entrate, ma vengono puntualmente rimbalzati dall’una all’altra. Niente da fare e a quel punto resta la denuncia per furto di identità. Ma non c’è ancora la parola “fine”, come racconta Miriam Massone su La Stampa:

Ma nemmeno quella è servita. Un giorno le mandano a casa l’ufficiale giudiziario: «Quando è entrato ha chiesto di vedere la persona che corrispondeva al nominativo del moroso, e pure lui è rimasto sorpreso nel trovare un bimbo di poco più di 2 anni e mi ha assicurato che avrebbe fatto rapporto per chiarire tutto». L’incubo non è ancora finito Sembrava che la questione fosse risolta, ma quest’anno Equitalia è tornata a bussare alla sua porta. «E’ incredibile e mi impegno ad aiutare la signora Amalia a risolvere definitivamente questa situazione, al più presto» dice Luigi Laratta, responsabile di Alleanza Consumatori alla quale si è affidata la famiglia. Equitalia deve «liberare» il bambino prima che compia 18 anni e che si ritrovi nella banca dati dei cattivi pagatori per un cellulare mai acquistato: «Altrimenti li denuncio per stalking».

Vista il risalto che la notizia ha avuto sui siti e sui giornali, Equitalia ha diffuso una nota:

In riferimento alla notizia apparsa oggi su alcuni giornali inerente il caso del bambino di Alessandria a cui è stata notificata una cartella, Equitalia precisa che la situazione è già stata risolta nei mesi scorsi. La cartella notificata nel 2010 è stata già annullata lo scorso 24 marzo 2015 a seguito del provvedimento di sgravio dell’Agenzia delle entrate che aveva originariamente richiesto il pagamento.

Equitalia ha quindi annullato la cartella a marzo, non è chiaro però se questa notizia sia stata notificata ai diretti interessati.