Eredi Sbarra, confiscati 26mln €: “Riciclo per Banda Magliana, mafia e camorra”

Pubblicato il 12 Dicembre 2012 - 14:24 OLTRE 6 MESI FA
Eredi Sbarra, confiscati 26mln €: “Riciclava per Magliana, mafia e camorra”

ROMA – Gli eredi dell’imprenditore romano Danilo Sbarra si sono visti confiscare beni mobili e immobili per 26 milioni di euro dalla Guardia di Finanza. Le indagini della Procura hanno indicato nella figura dell’imprenditore il ruolo di riciclatore di denaro sporco. Sbarra, secondo le accuse, avrebbe costruito il suo impero imprenditoriale negli anno ’80 riciclando il denaro per conto della Banda della Magliana, della mafia e della camorra.

In particolare avrebbe avuto, per circa 30 anni, relazioni  con associazioni criminali dedite soprattutto all’usura, alla  bancarotta fraudolenta ed al traffico internazionale di stupefacenti, riporta l’Ansa. La sua ascesa economica, secondo le indagini, sarebbe stata legata al suo ruolo di riciclatore, non solo per conto di noti gruppi criminali operanti nella Capitale, quali la “Banda della Magliana” e la “Banda della Marranella“, ma anche di esponenti di spicco di “Cosa Nostra” siciliana e della “Nuova Famiglia” di matrice camorrista. Proprio per questo presunto ruolo di riciclatore l’operazione è stata denominata “Trinitas“.

I collaboratori di giustizia Pasquale Galasso e Maurizio Abbatino hanno segnalato come Sbarra fosse molto vicino a Pippo Calò, cassiere della mafia e luogotenente dei Corleonesi. Anche il boss di Cosa Nostra Salvatore Contorno, divenuto collaboratore di giustizia, sottolineò gli interessi che Calò aveva nella società “Sbarra Costruzioni“, impresa all’epoca titolare di numerosi cantieri a Roma. E sempre Calò, scrive l’Ansa, parlò dei suoi investimenti dei proventi dei traffici illeciti nel settore immbiliare avvalendosi “di un tale Sbarra come prestanome”.

Ancora, i collaboratori di giustizia ed ex boss della Banda della Magliana Antonio Mancini e Maurizio Abbatino, hanno segnalato Sbarra come persona impegnata nel riciclaggio delle risorse illecite nel settore immobiliare e nell’attività usuraria. Il collaboratore Pasquale Galasso ha invece riferito, riporta l’Ansa, dell’attività di riciclaggio svolta da Sbarra in favore di Antonio Malventi, figura di spicco dell’associazione camorristica “Nuovo Famiglia“.

Per conto di Malventi l’imprenditore avrebbe realizzato degli investimenti immobiliari, anche nella Repubblica Dominicana, assicurando supporto logistico ad affiliati, anche latitanti, a Roma. Un altro ‘pentito’ riferì  dei collegamenti di Sbarra con esponenti della “Banda della Magliana” che attraverso lui investivano i proventi del traffico di stupefacenti e dell’usura nel settore immobiliare. E ancora enormi flussi finanziari sin dal 1996 sono intercorsi  tra Sbarra e Rolando Gaglieti della “Banda della Marranella“.