Ermes Mattielli spara a ladri in casa: condannato a 5 anni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Ottobre 2015 - 10:21 OLTRE 6 MESI FA
Ermes Mattielli spara a ladri in casa: condannato a 5 anni

(Foto d’archivio)

VICENZA –  Sparò ai due rom che erano entrati di notte nel suo deposito di ferri vecchi per rubare dei cavi di rame: condannato a cinque anni e quattro mesi di carcere per duplice tentato omicidio volontario, e per di più a risarcire i ladri (condannati) con 135mila euro. E’ la storia di Ermes Mattielli, ex robivecchi di Scalini di Arsiero, in provincia di Vicenza. Una storia iniziata il 13 giugno del 2006, come racconta Benedetta Centin sul Corriere del Veneto, e passata  passata dall’accusa di eccesso di legittima difesa a lesioni sino al duplice tentato omicidio volontario.

Giovedì 8 ottobre Mattielli è tornato in tribunale, dopo che jil primo verdetto per lesioni colpose era stato annullato. Questa volta doveva rispondere dell’accusa di duplice tentato omicidio per i 14 colpi di pistola calibro 9 sparati contro i due rom, Blu Helt, 36 anni, e Cris Caris, 31 anni, entrambi condannati a quattro mesi per il tentato furto.

Ricostruisce Benedetta Centin sul Corriere del Veneto:

 

“Tutto era cominciato il 13 giugno 2006. Quella sera il titolare del robivecchi a Scalini di Arsiero, scattato l’allarme, si era precipitato nel vicino deposito e quando si era trovato davanti i due intrusi, che avevano già ammucchiato dei cavi in rame e che stavano brandendo delle spranghe, aveva sparato. Impugnata la pistola calibro 9 che si era portato da casa, aveva scaricato tutti i proiettili, quattordici colpi, a distanza ravvicinata. «Ero disperato: avevo già subito numerosi furti. Quando me li sono visti venire contro ho avuto paura e ho premuto il grilletto», è sempre stata la versione dell’invalido civile, che sostiene di aver agito per legittima difesa, perché convinto dell’imminente e grave pericolo alla sua incolumità.

A distanza di sei anni, il 4 luglio 2012, era stato condannato per lesioni colpose ad un anno, pena sospesa, condizionata al pagamento di una provvisionale di 120mila euro ai nomadi. (…) Una sentenza annullata poi dalla Corte d’Appello di Venezia, che aveva sposato in pieno i motivi del procuratore generale Pietro Calogero, del procuratore di Vicenza Antonino Cappelleri e dell’avvocato di parte civile, secondo cui gli spari non furono un errore di valutazione nell’esercizio di legittima difesa, ma un tentativo di uccidere. Sono stati quindi restituiti gli atti a Vicenza, per elevare l’accusa a duplice tentato omicidio volontario di Blu Helt e Cris Caris (…). Mattielli li dovrà risarcire con 135mila euro”.