Esami di maturità: pdf anni passati e “sette consigli” per la versione di greco

Pubblicato il 14 Giugno 2012 - 21:05 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Seconda prova degli esami di maturità: per gli studenti del liceo classico è la versione di greco. In cima alle preoccupazioni dei maturandi c’è il “toto-versione”, ovvero di quale autore sarà il brano da tradurre, di solito fra le 15 e le 20 righe. Di solito è uno storico o un filosofo. Entrambi presentano le loro difficoltà, ma l’incubo dei ragazzi è un autore che non conoscono, come è successo nel 2001, quando il ministero dell’Istruzione scelse Epitteto (clicca qui per scaricare il pdf della versione 2001), filosofo che tra l’altro nel brano riportava il pensiero di un altro filosofo, stoico.

Andò meglio ai ragazzi del 1996 (qui il pdf) che tradussero Plutarco: “Per una sana educazione occorre evitare gli eccessi”. Plutarco che hanno dovuto affrontare anche quelli del 2006 (versione pdf). Nel 1998 fu la volta (pdf seconda prova ’98) di Demostene con un testo sulla democrazia che fece “morti e feriti”. Andò meglio ai maturandi del 1999 (pdf), che affrontarono un divertente Luciano di Samosata: “Zeus si lamenta del suo lavoro”. Nel 2004 venne il turno di un più serioso Platone (pdf): “Il lungo cammino dell’uomo verso la convivenza civile”. Il filosofo è stato riproposto anche nel 2010 (pdf), con la sua riflessione su “Socrate e la politica”. Aristotele non esce dal 1978.

Questo schema di valutazione con il quale la commissione d’esame vota la prova:

  • Traduzione “inesistente”: il testo non è stato compreso; numerosi e gravi errori morfo-sintattici e lessicali (3-5 punti).
  • Traduzione “insufficiente”: il testo è stato compreso solo in pochi punti; numerosi e gravi fraintendimenti morfo-sintattici e lessicali (6-9 punti).
  • Traduzione “sufficiente”, con alcuni errori morfo-sintattici e fraintendimenti, ma la comprensione nel complesso accettabile (10 punti). Traduzione “più che soddisfacente”, fedele per costrutti e comprensione, nonostante isolati errori, ma priva di elaborazione espressiva (11 punti).
  • Traduzione “discreta” nella quale, rispetto al livello precedente, è evidente lo sforzo di resa, con più elaborazioni (12-13 punti).
  • Traduzione “buona”: senso del brano ben interpretato, con scelte semantiche adeguate, pur con qualche imprecisione (14 punti).
  • Traduzione “eccellente”: senso del brano pienamente interpretato, con scelte semantiche adeguate e con originalità ed efficacia di taglio espressivo (15 punti).

Sette consigli per la traduzione perfetta (forniti da Giuseppe Tesorio per il Corriere della Sera).

1) Leggere bene il brano – Leggere attentamente, almeno tre volte. Meditare sul testo e concentrarsi su ogni singolo periodo. Rileggere il titolo: spesso risulta utile ai fini della comprensione della versione.

2) Sottolineare – Quattro ore di tempo sono sufficienti per affrontare con ordine, metodo e serenità la prova d’esame. Dunque, individuare i periodi con la sottolineatura dei verbi, facendo attenzione anche alla punteggiatura.

3) Analizzare i verbi – Una volta sottolineate le forme verbali, analizzare i singoli periodi (principali, subordinate, coordinate), esaminare quindi i modi e i tempi verbali chiedendosene il perché. La conoscenza della morfologia è fondamentale per poter individuare e comprendere i nessi logici della frase.

4) Consultare il vocabolario – Conclusa l’analisi si può consultare il vocabolario (evitare di sfogliarlo freneticamente). La consultazione del lemma deve corrispondere alla contestualizzazione del testo (storico, filosofico, militare). La ricerca deve essere il più possibile mirata e finalizzata alla conferma di una ipotesi dettata dalla precedente analisi; un verbo va sempre cercato con il suo costrutto e qualsiasi vocabolo va consultato tenendo conto della tipologia del brano.

5) Cogliere le sfumature – Attenzione sempre viva e costante per cogliere sfumature e possibili richiami, sia quando si legge il testo sia quando si consulta il dizionario (espressioni idiomatiche, lemmi tecnico-scientifici).

6) Tradurre e verificare la coerenza – Primo abbozzo di traduzione, quella, cioè, che segue la struttura generale del periodo latino. E dal momento che il latino è una lingua sintetica e l’italiano una lingua analitica, incomincia adesso la rielaborazione del testo. Rileggere la prima stesura, è utile per verificare la contiguità col testo e/o per controllare gli eventuali passi difettosi di coerenza e di quelli non rispettosi delle regole morfo-sintattiche (che comunque bisogna conoscere).

7) Rendere in buon italiano – Sistemazione del testo tradotto in un italiano corretto dal punto di vista sintattico, linguistico (scelta dei termini o degli aggettivi appropriati), ortografico, senza “interpretare” (manipolare) il pensiero altrui, perché cercare di rimanere fedeli al testo non significa essere approssimativi nella resa italiana.