Milano. Esplosione alla Eureco di Paderno, sette operai avvolti dalle fiamme. “Un disastro”: una Thyssen 2?

Pubblicato il 4 Novembre 2010 - 18:39 OLTRE 6 MESI FA

Colonne di fumo nero dalla fabbrica di rifiuti chimici Eureco di Paderno Dugnano

«Ho visto i corpi dei miei colleghi che venivano portati via dall’ambulanza, erano completamente ustionati, è stato un disastro». Quel disastro raccontato da un dipendente è quello della Eureco Srl European Ecology a Paderno Dugnano, a nord di Milano. Un’esplosione fortissima, poi ancora un’altra, hanno ridotto cinque operai quasi cadaveri, hanno ustioni su tutto il corpo, tra il 50% e il 70% mangiati dal fuoco, altri due sono gravissimi. Una tragedia che ricorda quella della Thyssen Krupp a Torino: allora, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre del 2007, un’esplosione improvvisa costò la vita a sette operai. Il reparto della linea 5 venne avvolto dalle fiamme, morirono Antonio Schiavone, Angelo Laurino, Roberto Scola, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò e Giuseppe Demasi.

Oggi 4 novembre in via Mazzini le colonne di fumo nere si sono alzate da quell’azienda che si occupa di servizi ambientali e smaltimento di rifiuti industriali e speciali. L’incendio è stato domato, ma alcuni lavoratori lottano tra la vita e la morte. In cinque sono stati trasportati in codice rosso negli ospedali di Niguarda, San Carlo, San Paolo Fatebenefratelli, San Raffaele di Milano e San Gerardo di Monza.

Per la Thyssen la sciagura si consumò nel buio della notte, questa volta l’esplosione è avvenuta nel primo pomeriggio, poco dopo le 15. Come tre anni fa davanti ai cancelli dello stabilimento sono arrivati i parenti degli operai coinvolti, in lacrime, disperati. Non si sa nulla di certo, c’è chi dice che non è escluso l’errore umano. Questa motivazione alla Thyssen fu esclusa, allora si trattò di “mancata adozione delle misure di sicurezza”.

«Conosco le persone coinvolte sono lavoratori di una cooperativa esterna. Non ci sono mai stati problemi di sicurezza – ha concluso – e facciamo tutti i corsi previsti dalle leggi», ha detto un autotrasportatore, uscendo dalla fabbrica. «Ho sentito da casa mia un’esplosione fortissima che ha fatto tremare i muri, seguita da diverse altre esplosioni meno intense. Sono scesa in cantina armata di bastone perché pensavo che qualcuno fosse entrato nella mia casa e quando ho visto fumo nero e le sirene delle ambulanze mi sono precipitata fuori»,  racconta Angela Bonsanti, una donna che abita nei pressi della Eureco. Come lei, altri che vivono nella zona raccontano di un’altra esplosione: era luglio scorso, ma quella volta non ci furono feriti.