Estrema destra : blitz dei Ros contro “Militia”, 4 denunce e sequestri a Roma

Pubblicato il 21 Maggio 2010 - 09:39 OLTRE 6 MESI FA

Blitz all’alba dei carabinieri del Ros, nel mondo dell’estremismo romano di destra,  con perquisizioni personali e locali, nei confronti di esponenti dell’organizzazione di estrema destra “Militia”.

Maurizio Boccacci, 53 anni, ex militante di Ordine Nuovo, Stefano Schiavulli, di 25 anni, originario di Tivoli e residente a Roma, Massimiliano De Simone, 42 anni di Roma, e Giuseppe Pieristé, di 53, originario di Ascoli Piceno e residente ad Appignano del Tronto (Ascoli Piceno). sono accusati, secondo quanto appreso dall’agenzia Ansa, di apologia del fascismo, diffusione di idee fondate sull’odio razziale ed etnico e violazione della Legge Mancino, con azioni contro la comunità ebraica romana e la figura del sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Uno dei quattro indagati, secondo quanto si è appreso, è un ex appartenente all’organizzazione eversiva Ordine nuovo.

Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti una divisa dell’esercito israeliano, oltre a vari strumenti atti ad offendere (machete, bastoni, mazze da baseball), documentazione ideologica di estrema destra, manifesti e strumenti per scritte murarie, striscioni con scritto “Militia”, e materiale informatico. Le perquisizioni riguardano tra l’altro la palestra popolare” Primo Carnera” e la discoteca “Kinky Club”.

Secondo quanto emerso dall’inchiesta i quattro sono tra l’altro indagati  di aver «prospettato azioni violente contro Riccardo Pacifici», presidente della Comunità ebraica romana.Tra gli altri episodi che vengono loro contestati anche l’aver annerito le “pietre di inciampo’”  (sampietrini ricoperti di ottone con inciso le indicazioni dei componenti familiari e le date di deportazione) poste in Piazza Rosolino Pilo n. 17,  in memoria delle vittime della persecuzione nazista a Roma.

I decreti di perquisizione e i contestuali avvisi di garanzia sono stati emessi dalla Procura della Repubblica di Roma nei confronti di quelli che gli investigatori definiscono «soggetti con un radicato inserimento negli ambienti dell’estremismo politico di destra».

L’indagine del Ros, coordinata dal pool antiterrorismo della procura romana, avrebbe in particolare consentito di raccogliere elementi tali da poter contestare ai quattro esponenti di “Militia” vari reati ed episodi specifici: oltre all’aver “prospettato” azioni violente contro il presidente della Comunità ebraica romana Pacifici e all’annerimento delle “pietre di inciampo” (il 28 febbraio scorso), figurano anche l’affissione di una serie di striscioni e scritte murarie a firma “Militia”, a partire dal gennaio 2009. Tra queste: “Alemanno con l’A.N.P.I.??? Il più infame di tutti quanti”; “25 aprile non ho tradito. Onore R.S.I.”; “Militia osa con noi”; “Vigne Nuove feudo di  Militia – Via S.Tofano 6 – Noi lupi mannari contro pecorelle impaurite – Militia Via S.Tofano 6”; “Lode e gloria ai fascisti. Morte ai partigiani”; “Blocco (Blocco Studentesco, ndr) servi della Gelmini – Reddito per tutti – Militia – Potere precario Militia”.

“Nulla mi sorprende. A nome della comunità ebraica e a nome mio personale voglio fare un plauso ai Ros per il coraggioso e determinato blitz che è stato effettuato. E’ evidente che a questo punto la palla passa alla magistratura”. Così

Il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici ha così commentato  l’operazione dei Ros . « Nulla mi sorprende. A nome della comunità ebraica e mio personale voglio fare un plauso ai Ros per il coraggioso e determinato blitz che è stato effettuato. E’ evidente che a questo punto la palla passa alla magistratura.» «Attendiamo fiduciosi che i capi di accusa mossi e le prove presentate si trasformino in condanne certe e senza alcuna attenuante.  E’ un servizio questo – ha aggiunto – che più che alla comunità ebraica viene fatto al Paese verso organizzazioni e singoli, in alcuni casi già noti alle cronache, che con le loro gesta e azioni sono una minaccia concreta per la democrazia nel nostro paese».

Una riunione, programmata per domani nella palestra Primo Carnera nel quartiere Montesacro a Roma, con esponenti di analoghe organizzazioni di estrema destra, provenienti da tutta Italia, per creare una struttura sovranazionale in grado di fare il “salto di qualità”.

Era questo uno degli obiettivi dei quattro esponenti di Militia finiti sotto inchiesta a Roma. Gli accertamenti nei confronti di Maurizio Boccacci, Stefano Schiavulli, Massimiliano De Simone e Giuseppe Pieristé sono partiti, su iniziativa del pm Luca Tescaroli, in seguito al contenuto di una serie di intercettazioni, telefoniche ed ambientali, disposte nel quadro di quell’attività di monitoraggio di soggetti sospetti che la procura di Roma svolge sistematicamente.

Nella riunione di domani era prevista la presenza di appartenenti a gruppi provenienti anche dall’Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Tra gli episodi esaminati in particolare c’é l’apposizione di striscioni in molte zone della città con pesanti insulti al sindaco di Roma, Gianni Alemanno e al presidente della comunità ebraica capitolina, Riccardo Pacifici.