Eternit, Guariniello: "Ora temo che smantellino il nostro pool"

Pubblicato il 14 Febbraio 2012 - 09:32 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Un momento di grande gioia, ''un sogno a occhi aperti'', ma anche ''un velo di malinconia'' perche' c'e' la sensazione che quella di ieri sia ''l'ultima grande udienza'' della sua ''storia da magistrato''. A dirlo, in un colloquio con la Stampa, e' il pm Raffaele Guariniello che cosi' commenta la sentenza del processo Eternit, riferendosi a un provvedimento governativo che obbliga i magistrati a cambiare campo di attivita' dopo dieci anni.

''Specializzarsi – afferma il pm – sembra sia una colpa, e per cosa? Per inseguire il mito d'un magistrato che sa fare tutto''. Lo smantellamento del suo pool? Per questo c'e' ''molta amarezza'', dice.

''Io sono ottimista – prosegue -, ma temo che dietro ci sia l'idea che i processi per infortuni o malattie professionali siano di serie B. Ho la sensazione che si ritengano importanti solo i processi di mafia e camorra. Invece i casi Thyssen ed Eternit hanno mostrato che non solo non sono di serie B ma rispondono a una reale sete di giustizia, di fronte a reati che colpiscono la collettivita'''.

Con la sentenza Eternit, sottolinea in un'intervista al Messaggero, e' stata scritta ''una pagina storica di giurisprudenza''. ''E' bello pensare che abbiamo dato a tanta gente il diritto di sognare, il diritto di avere e pretendere giustizia''.