Evasione fiscale: per Leonardo Del Vecchio (Luxottica) multa da 300 milioni

Pubblicato il 30 Novembre 2009 - 11:37| Aggiornato il 17 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA

Leonardo Del Vecchio, fondatore e maggiore azionista di Luxottica, primo gruppo mondiale degli occhiali, ha chiuso la sua partita con il fisco firmando un assegno da 300 milioni di euro. Una cifra colossale, che non ha precedenti in Italia nelle transazioni tra un privato e l’agenzia delle entrate.

La vicenda andava avanti da tre anni e il suo esito aveva già avuto un’anticipazione nella condanna, datata 2008 e confermata nel 2009, al pagamento di 20,4 milioni di euro, di cui 11 di sanzioni; il contenzioso si riferiva al biennio 1997-1998. Per gli anni successivi, tra il 1999 e il 2006, l’accertamento effettuato dal fisco era stato di 2 miliardi. Del Vecchio ha infine pagato: «Ho preferito evitare – ha detto – possibili strascichi giudiziari e chiudere la vertenza avvalendomi degli istituti di definizione concordata con il fisco».

A Del Vecchio è stato contestato di aver creato in Germania una società di comodo, trasferendole il controllo del patrimonio per beneficiare del regime più favorevole dal punto di vista fiscale, sia per le plusvalenze sia per i dividendi. Una catena di controllo che si configura quando una holding italiana possiede una finanziaria straniera che a sua volta possiede un’industria italiana. La struttura organizzativa e decisionale era radicata in Italia, mentre la «scatola» tedesca appariva «vuota»: nel solo 1999 1,55 miliardi di euro, sui quali le imposte da pagare in Italia sarebbero state di circa 500 milioni.