Fabrizio Corona deve restare in carcere: giudice respinge istanza

di redazione Blitz
Pubblicato il 31 Ottobre 2016 - 13:11 OLTRE 6 MESI FA
Fabrizio Corona deve restare in carcere: giudice respinge istanza

Fabrizio Corona deve restare in carcere: giudice respinge istanza

MILANO – Fabrizio Corona, arrestato nelle scorse settimane con l’accusa di intestazione fittizia di beni mentre era in affidamento in prova ai servizi sociali, deve rimanere in carcere. Lo ha deciso il tribunale del riesame di Milano che ha respinto l’istanza di scarcerazione della difesa dell’ex fotografo dei vip, che aveva già cercato, senza esito, di ottenere la revoca dell’ordinanza cautelare dal gip.

Venerdì scorso, invece, dopo l’udienza davanti al riesame che si è tenuta giovedì, i giudici hanno concesso gli arresti domiciliari a Francesca Persi, collaboratrice di Corona e presunta prestanome. A casa della donna, infatti, sono stati trovati gli oltre 1,7 milioni di euro in contanti nascosti in un controsoffitto e sarebbe stata sempre lei a portare altri contanti in Austria. Corona, sia nell’interrogatorio che davanti al riesame, si è difeso spiegando di non esser un criminale e che su cui soldi, in ‘nero’ delle serate nei locali, sarebbe stato ancora in tempo per pagare le tasse.

Nell’interrogatorio di qualche giorno fa, come ha chiarito il difensore, Persi si è difesa spiegando che quei 1,7 milioni di euro in contanti trovati nel controsoffitto della sua abitazione “sono i soldi della società Atena, guadagnati in nero e bisognava solo trovare un modo per versare l’Iva e i termini per versarla erano ancora aperti”. Allo stesso modo, secondo Persi e la sua difesa, i contanti portati in Austria e versati su un conto “non sono soldi di Corona ma della società”, di cui la donna era amministratrice. La donna, ha aggiunto il difensore, si è dimessa da amministratrice della società.

Ecco quello che ha spiegato Corona al gip: “Quei soldi trovati nel controsoffitto e anche quelli in Austria sono frutto del mio lavoro e di quello della società Atena, dieci mesi di lavoro frenetico che ho portato avanti da quando ho ottenuto l’ affidamento in prova sul territorio e fino all’altro giorno”. L’ex re dei paparazzi, sempre a detta del difensore, ha anche aggiunto: “Dopo averli nascosti e averne portato una parte in Austria, avevo intenzione di dare una svolta alla mia vita, di pagare le tasse e le sanzioni e di mettermi in regola”. Secondo la difesa, non si tratterebbe nemmeno di evasione fiscale al momento, “perché i termini per pagare le tasse sono ancora aperti”.