Fabrizio Corona non torna in carcere, giudici rinviano decisione: “Percorso recupero faticoso”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Giugno 2018 - 18:51 OLTRE 6 MESI FA

Fabrizio Corona non torna in carcere, giudici rinviano decisione: “Percorso recupero faticoso”

MILANO – Fabrizio Corona non tornerà in carcere, almeno per ora. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] I giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano il 25 giugno hanno rinviato a novembre la conferma o meno della misura alternativa alla prigione per l’ex re dei paparazzi. Una decisione presa per via del percorso di recupero faticoso per Corona, come segnalato dal Servizio multidisciplinare integrato, Smi, che ha parlato di un attività di affidamento terapeutico “altalenante” nella frequentazione e faticosa per il paziente.

I giudici, presieduti da Giovanna Di Rosa, infatti, nel loro provvedimento parlano di “elementi positivi” emersi nell’affidamento terapeutico (per curare una dipendenza psicologica da cocaina) ma anche di “criticità”. E proprio per “meglio valutare” queste “criticità” in un “tempo” più lungo è stata fissata un’udienza per il 26 novembre prossimo e servirà una “relazione più approfondita” dell’Ufficio esecuzione penale esterna.

Nella relazione dello Smi (i giudici hanno spiegato che ne servirà un’altra in questi mesi prima dell’udienza), gli esperti parlano di una “reale difficoltà” dell’ex agente fotografico nel percorso di affidamento, chiarendo che Corona “apre piccolissimi spiragli introspettivi che però richiude”. Ed esprime una “estrema sofferenza” a stare all’interno del “programma proposto”.

Per lui il sostituto pg Antonio Lamanna aveva chiesto il ritorno in carcere, evidenziando una serie di violazioni commesse dall’ex agente fotografico. I giudici, invece, con una decisione non molto comune nei casi delle persone che stanno scontando la pena con misure alternative, hanno preferito monitorare ancora la situazione senza prendere un provvedimento definitivo.

Hanno parlato, infatti, nel loro atto, notificato alle parti, della “necessità” di un “congruo rinvio” per meglio valutare la “adesione interiore” di Corona al percorso, la sua “intima comprensione delle regole” e la “efficacia del trattamento”, dati gli elementi positivi ma anche le criticità emerse. Da qui la necessità anche di nuove relazioni per acquisire “dati socio-comportamentali” di Corona.