Fabrizio Corona, sciopero fame sospeso: compleanno in cella a Monza, l’avvocato stasera in tv a Telelombardia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Aprile 2021 - 13:44 OLTRE 6 MESI FA
Fabrizio Corona sciopero fame

Fabrizio Corona, sciopero fame sospeso (Ansa)

Fabrizio Corona, sciopero fame sospeso. Il suo avvocato è riuscito a convincere l’ex re dei paparazzi che resta in una situazione psicologica difficile.

Ha trascorso il suo compleanno, il 31 marzo, in una cella del carcere di Monza.

Fabrizio Corona, sciopero fame sospeso

Il suo legale, l’avvocato Ivano Chiesa, ha ragguagliato sulle ultime notizie del suo celebre assistito partecipando alla trasmissione Iceberg (stasera in tv a Telelombardia).

Ivano Chiesa ha rivelato che è stato proprio lui a persuadere Fabrizio Corona.

“Sta psicologicamente male”, mentre “da un punto di vista fisico finalmente mi ha ascoltato perché gli ho detto: Fabrizio ho bisogno di te, altrimenti in quelle condizioni fisiche lì non mi aiuti.

E invece dobbiamo continuare una battaglia giudiziaria, dobbiamo andare fino in fondo. E quindi mi ha ascoltato e ha ricominciato a mangiare qualcosa”.

“Mai visto un uomo così determinato”

Non si è sbottonato molto di più il legale. Ha confermato però l’eccezionale – secondo il suo punto di vista – forza di volontà di Corona.

“Un uomo con questa determinazione non l’ho mai visto nella mia vita”, ha aggiunto. Determinazione che gli servirà.

Dovrà scontare infatti di nuovo 9 mesi di reclusione che aveva già scontato, in affidamento terapeutico, tra febbraio e novembre 2018. Troppe le violazioni, le deroghe auto-assegnate (festini, social…).

Il 18 marzo la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di Corona contro quanto stabilito lo scorso 13 ottobre dal Tribunale di Sorveglianza di Milano. 

E cioè l’accoglimento della richiesta del pg milanese Antonio Lamanna che aveva evidenziato le violazioni commesse da Corona durante la fase di affidamento. 

Misura alternativa al carcere concessagli per favorire il programma di recupero dalla dipendenza da cocaina. Nei giorni precedenti Corona aveva compiuto una serie di atti di autolesionismo come segno di protesta contro la revoca degli arresti domiciliari per recluderlo nella casa circondariale di Opera.

A quel punto era stato ricovero all’ospedale milanese Niguarda. Nel reparto psichiatria, dove era piantonato e sorvegliato 24 ore su 24.