Fabrizio Gatti (L’Espresso): “Sequestrato da Barzaghi (Confindustria)”

Pubblicato il 18 Aprile 2013 - 16:26| Aggiornato il 26 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il giornalista dell’Espresso Fabrizio Gatti denuncia di essere stato “minacciato di morte” e sequestrato nell’ufficio del vicepresidente di Confindustria della provincia di Monza e Brianza Mario Barzaghi, per avergli fatto domande sui suoi presunti rapporti con una società che farebbe affari con il clan dei Casalesi.

”Il vicepresidente di Confindustria Monza e Brianza, scrive il settimanale sul sito, dal 2010 al 2012 è stato in affari con una società, la Simec srl, sequestrata su richiesta della Procura antimafia di Napoli perché riconducibile a famosi prestanome dei clan della camorra. Quando l’inviato dell’ Espresso Fabrizio Gatti ha fatto domande sugli affari con la Simec, il vicepresidente di Confindustria Monza ha sequestrato il giornalista per un’ora e l’ha minacciato di morte”. 

Ecco cosa scrive l’Espresso sul sito:

Il sindaco della Lega a Seregno, Giacinto Mariani. Il vicepresidente di Confindustria della provincia di Monza e Brianza, Mario Barzaghi. Il capitano dei carabinieri, Luigi Spenga. Tutti insieme, direttamente o attraverso i loro familiari, in affari con una società paravento della camorra per la realizzazione di impianti fotovoltaici.

Una storia incredibile di scelte individuali, in cui l’Arma dei carabinieri non c’entra nulla. L’Espresso ha intervistato Barzaghi sui suoi interessi occulti con il sindaco e il capitano e i contatti con un prestanome del clan dei Casalesi. Ma dopo aver ammesso gli affari, il vicepresidente di Confindustria si è reso conto delle possibili conseguenze. Così ha sequestrato il giornalista per un’ora e l’ha minacciato di morte davanti alla telecamera rimasta accesa. Ecco le immagini. Fino a quando Fabrizio Gatti è stato rilasciato dal capitano-amico di Barzaghi.