Fabrizio Nonis, presentatore tv aggredito col figlio dopo Verona-Inter da tifosi gialloblù

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 30 Agosto 2021 - 09:41 OLTRE 6 MESI FA
Fabrizio Nonis, presentatore tv aggredito col figlio dopo Verona-Inter da tifosi gialloblù

Fabrizio Nonis, presentatore tv aggredito col figlio dopo Verona-Inter da tifosi gialloblù (Foto Facebook)

Fabrizio Nonis, noto presentatore tv, è stato aggredito insieme al figlio dai tifosi del Verona. E’ successo fuori dallo stadio Bentegodi alla fine di Verona-Inter di Serie A. Nonis ha denunciato che alcuni supporter veronesi hanno cominciato a malmenarli dopo aver chiesto per quale squadra facessero il tifo. E, dal momento che lui avrebbe risposto di non fare il tifo per nessuna squadra, se la sono presa con lui e col figlio.

Fabrizio Nonis picchiato col figlio dopo Verona-Inter

La Digos della Questura di Verona indaga sull’aggressione denunciata da Fabrizio Nonis, il cuoco-macellaio “El bekèr“. Si tratta di un volto popolare delle trasmissioni di cucina sulle reti Mediaset e Rai e su Gambero Rosso. Nonis è statot vittima di un pestaggio di gruppo venerdì sera dopo la partita Verona-Inter.

Nonis ha raccontato al Gazzettino di essere stato aggredito nelle vicinanze di un bar affollato da tifosi gialloblù. Un gruppetto di tifosi lo ha circondato e bloccato mentre cercava di allontanarsi verso parcheggio dello stadio Bentegodi, dove è stato preso a pugni e calci. Anche il figlio è stato malmenato. Nonis è stato curato all’ospedale di Borgo Trento, dove i sanitari gli hanno riscontrato la perforazione di un timpano e una microfrattura allo zigomo. L’uomo ha già presentato una denuncia per lesioni.

“La nostra fortuna è stata quella di non reagire. E praticamente nessuno è intervenuto in nostro soccorso. Al Bentegodi non torneremo mai più” ha dichiarato Fabrizio Nonis. L’Hellas Verona ha preso le distanze con un tweet: “Hellas Verona FC censura con sdegno e fermezza qualsiasi atto di violenza o intimidazione, ovunque e da chiunque esso venga perpetrato, esprimendo massima solidarietà al signor Nonis e al figlio”.

L’aggressione a Nonis perché ha detto di non tifare per nessuno

Fabrizio Nonis ha raccontato al “Gazzettino” gli attimi dell’aggressione subita. “Ci siamo incamminati verso l’auto che avevamo parcheggiato, senza saperlo, dietro la curva degli ultras veronesi. Stavamo parlando del più e del meno quando ad un tratto, da un gruppo di qualche centinaio di persone si sono staccati in sei o sette, tutti grandi e grossi che, con fare minaccioso hanno cominciato a urlarci chi eravamo, cosa facevamo, per quale squadra facevamo il tifo. Uno ha chiesto l’ora a mio figlio, non ha fatto in tempo a digliela, un pretesto”.

“Gli ho detto che eravamo veneti – ha proseguito l’uomo – che non facevamo il tifo per nessuna squadra, eravamo lì solo per passare una serata diversa, Loro hanno continuato a urlarci contro e all’improvviso mi è arrivato un pugno in faccia, secco, sono finito a terra, mio figlio ha cercato di aiutarmi, ma hanno cominciato a colpire anche lui. Mi sono rialzato e nel tentativo di scappare ho attraversato la strada rischiando anche di essere investito da un’auto”.

Ma il pestaggio non era finito: “Quando siamo stati nei pressi dell’auto e stavamo per salire, ci siamo accorti che ci avevamo seguito, altre botte, spintoni, calci. Poi, evidentemente soddisfatti, o forse perché distratti dall’arrivo di altre persone, si sono dileguati. E’ stata una delle serate più sconvolgenti della mia vita”. I due hanno quindi chiamato il 118, e sono stati poi accompagnati al pronto soccorso. Al figlio dell’uomo i medici hanno riscontrato botte ed escoriazioni, al padre una perforazione del timpano destro, e una micro frattura ad uno zigomo.

Il sindaco di Verona condanna l’aggressione

“Condanno ogni tipo di violenza, che per nessun motivo è accettabile. Ancora più intollerabile se fatta nei confronti di un padre con un figlio, fuori dallo stadio dopo aver assistito a una partita in serenità”. Così il sindaco di Verona, Federico Sboarina.

“Nessuno – scrive Sboarina – può permettersi di minare la sicurezza di chi vuole godersi uno spettacolo sportivo, a maggior ragione con atti di violenza gratuita verso due persone tranquille che non avevano fatto alcuna provocazione e tornavano alla loro macchina”. “Ho già chiamato Fabrizio Nonis per rappresentargli il dispiacere per l’accaduto e la solidarietà mia e della città, invitandolo a tornare” aggiunge il sindaco di Verona. “Mi ha ribadito di essere un amante di Verona perché la reputa una delle più belle città d’Italia e dove ha tanti amici”.