Facebook: spunta un gruppo choc contro i bimbi down

Pubblicato il 21 Febbraio 2010 - 17:47 OLTRE 6 MESI FA

Nuovo gruppo choc su Facebook: “Giochiamo al tiro al bersaglio con i bambini down”. Il gruppo, che conta oltre 800 membri, si è collocato nella categoria “Salute e benessere” e mostra una foto del profilo altrettanto scioccante con frasi offensive e denigratorie dei bambini down. Fondatori e amministratori: “Il signore della notte” e il “vendicatore mascherato”. Indirizzo e dati, ovviamente di fantasia, in linea con lo “stile” del gruppo.

Sul web è già partita la controffensiva. Una community dalla quale hanno già preso le distanze altri utenti: sono oltre 1600, infatti, gli iscritti a ‘segnaliamo il gruppo ‘Giochiamo al tiro al bersaglio con i bambini down’ e circa 70 i membri dell’anti gruppo ‘Giochiamo al tiro al bersaglio con i bambini down’. Entrambi chiedono la chiusura della pagina, protestando contro i contenuti.

Ma i tempi non sono brevi. «Queste sono cose purtroppo molto frequenti. Abbiamo parecchie segnalazioni di questo genere, sulle cose più disparate – rispondono all’Adnkronos dalla Polizia postale – Anche su Haiti non c’è stata pietà. Ma dobbiamo tenere presente che Facebook è all’estero ed è molto difficile muoversi in tempi rapidi».

«Purtroppo in rete – confermano – è molto facile che uno dia sfogo ai bassi istinti perché si sente protetto da una sorta di anonimato. E’ in parte è anche vero. Per l’oscuramento del gruppo ci vuole un provvedimento del magistrato e, dato che i server stanno all’estero, c’è bisogno di una rogatoria. A meno che non intervenga la società».

Intanto a insorgere non è solo il web. Si tratta di «un gruppo inaccettabile, non degno di persone civili, pericoloso – commenta all’Adnkronos il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna – E, soprattutto, un reato che, in quanto tale, sarà perseguito. L’istigazione a delinquere, ovunque questa avvenga e in qualunque forma, è un reato e, di conseguenza, verrà certamente perseguito dalla magistratura. I responsabili stiano certi che saranno individuati e denunciati, che la Polizia postale sta facendo il massimo per togliere di mezzo questo gruppo» conclude Carfagna.