Falso concorso a premi ‘Stappa e Vinci’: “Tolti 100mila € a 40 mila lettori”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Giugno 2013 - 10:54 OLTRE 6 MESI FA
Falso concorso a premi 'Stappa e Vinci': "Truffa da 100mila € a 40 mila lettori"

Falso concorso a premi ‘Stappa e Vinci’: “Truffa da 100mila € a 40 mila lettori”

ROMA – Oltre 40mila lettori di riviste a diffusione nazionale sarebbero stati raggirati da un concorso a premi intitolato: ”Stappa e Vinci”. Lo scrive l’Ansa.

Credevano di aver vinto allettanti premi messi in palio da una società di Porto Viro, in provincia di Rovigo. Sui coupons trovati all’interno delle riviste, leggevano le istruzioni per la scelta e la riscossione dei premi: gli utenti erano invitati a comporre un numero telefonico, poi una voce guida li invitava a chiamare un secondo numero, quest’altro a tariffazione speciale, senza che fossero informati al riguardo. Infine la sorpresa in bolletta: costi esorbitanti e dei premi promessi più nessuna notizia. Un affare da oltre 100 mila euro che ha portato all’arresto di un imprenditore di Padova già noto agli inquirenti.

I finanzieri del Comando provinciale di Rovigo hanno accertato, scrive sempre l’Ansa, che la somma racimolata nel periodo in cui il concorso è stato operativo, da aprile a settembre 2012, ammonta ad oltre 100mila euro: l’organizzatore faceva poi transitare sul conto corrente di una società londinese i proventi illeciti.

Grazie alla collaborazione di numerosi cittadini sentitisi danneggiati, dei giornali che avevano pubblicato le schede del concorso “Stappa e Vinci”, e alla denuncia in alcuni servizi de “Le Iene” nonché alla disponibilità delle compagnie telefoniche interessate, la Guardia di Finanza di Rovigo ha sequestrato la somma sottratta illecitamente ai lettori, pari esattamente a 100.288 euro, destinata a confluire sul conto corrente di una società londinese.

Le fiamme gialle ha individuato la somma frutto del raggiro su un conto corrente di passaggio presso una banca di Milano nel periodo in cui il soggetto era stato arrestato, su ordine della magistratura polacca, per un’altra presunta truffa a dei fornitori di merce. Da qui quella perdita di tempo prezioso che, insieme al certosino lavoro degli inquirenti, ha permesso di sequestrare la somma di denaro sottratta ai lettori.