Famiglia Cucchi: “Procura porti rispetto a noi e a Stefano”

Pubblicato il 23 Maggio 2012 - 23:42| Aggiornato il 24 Maggio 2012 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 23 MAG – "preghiamo la Procura di Roma di portare rispetto a noi e alla memoria di nostro figlio Stefano". Lo affermano in una nota i genitori di Stefano Cucchi, Giovanni e Rita, dopo che i pm della procura di Roma hanno depositato un certificato dal quale emergerebbe che la frattura delle vertebra del giovane risalirebbe almeno al 2003.

''Si ricordi la Procura che fummo noi a consegnare la droga che Stefano aveva in casa a Morena, perché i Carabinieri non l'avevano trovata – dicono i genitori – E si ricordi che noi siamo gente per bene e che Stefano era figlio nostro. Già durante il processo i difensori degli imputati avevano trattato l'argomento, ma poi si sono resi conto della sua irrilevanza ed avevano rinunciato all'acquisizione di quelle cartelle cliniche. Ora, proprio il giorno in cui cominciano a lavorare i periti, il dott. Barba sbandiera questa pseudoverità scientifica. Noi non capiamo come non si possa provare vergogna per tutto ciò''. I genitori di Stefano definisco ''incomprensibile'' l'iniziativa, ''se non come tentativo di interferire sulle operazioni peritali iniziate oggi a Milano''. E concludono: ''come si fa a credere nelle Istituzioni quando chi le rappresenta si comporta in modo così disinvolto''?

''Noi non vogliamo dire che la procura difenda gli imputati – precisa ancora la famiglia – ma così può apparire quando adotta i comportamenti incomprensibili di oggi e non lascia fare i periti''.