Le famiglie straniere in Italia sono 2 milioni: più giovani e più povere di quelle italiane

Pubblicato il 28 Febbraio 2011 - 16:16 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – In Italia sono 2 milioni e 74 mila (8,3%) le famiglie in cui è presente almeno uno straniero. Di queste più di una su cinque, il 22,6%, è mista, composta sia da italiani che da stranieri. Un terzo dei nuclei (34,5% contro il 13,9% di quelli composti esclusivamente da italiani) vive in condizioni di deprivazione materiale. Il 13,3% vive in condizioni di grave deprivazione abitativa. Percentuale che si ferma al 4,7% nel caso delle famiglie italiane. A fotografare l’Italia multietnica – che a fine 2009 contava 4 milioni e 235 mila stranieri, pari a circa il 7% della popolazione totale – è il rapporto ”Le famiglie con stranieri: indicatori di disagio economico”, diffuso oggi dall’Istat.

1 FAMIGLIA CON STRANIERI SU 5 E’ MISTA: Ma la percentuale sale al 35,3% se si considerano solo i nuclei composti da almeno due persone. Un’incidenza superiore alla media la registrano le famiglie in cui la persona di riferimento è polacca: sono miste nel 33% dei casi, o nel 55% se si considerano solo le famiglie con almeno due componenti. In generale, le condizioni di vita dei nuclei misti risultano migliori rispetto a quelle dei nuclei di tutti stranieri, ma peggiori di quelli costituiti solamente da italiani.

SONO GIOVANI E CONCENTRATE AL CENTRO-NORD: Il 32,9% delle famiglie con stranieri vive a Nord Ovest, il 27,3% al Centro e il 24,3% a Nord Est. Hanno un’età media di 30 anni, contro i 43 delle famiglie di italiani. Solamente nel 5,4% dei casi è presente almeno un over 65 (38,6% nel caso dei nuclei italiani) e vi è una maggiore frequenza di famiglie unipersonali (il 35,5%, contro il 30,9%) e di quelle formate da almeno 5 componenti (il 9,1%, contro il 4,7%). Il 58,7% dei nuclei con stranieri vive in affitto o subaffitto, mentre le famiglie di italiani nelle stesse condizioni sono il 16%. Quasi una famiglia su cinque dispone dell’alloggio in uso gratuito o usufrutto (contro il 12,5%), messo a disposizione dal datore di lavoro in oltre il 60% dei casi.

1 NUCLEO SU 3 E’ POVERO: Di questi, il 53,4% vive in gravi condizioni di deprivazione materiale. In generale, per quanto riguarda i pagamenti, il 23,4% è in arretrato con le bollette (8,3% nel caso degli italiani), il 26,3% con il canone d’affitto (10,5%), il 18,1% non può permettersi il riscaldamento adeguato (10,1%) e il 13% pasti proteici ogni due giorni (6,2%). Il 28,1% non ha i soldi per i vestiti necessari (15,1%); il 64,9% non riesce a far fronte a spese impreviste di 750 euro (31,4%), l’8,2 alle spese della scuola (4%) e il 15,3% alle spese dei trasporti (8,1%). A trovarsi più spesso in difficoltà economica sono le famiglie con la persona di riferimento marocchina (54,9%), tunisina (50,9%), indiana (49,7%), cinese (43,1%) e albanese (37%). Nei 12 mesi precedenti all’intervista, il 24,7% ha potuto contare su un aiuto economico, contro il 14,5 per cento delle famiglie di soli italiani. Tra le famiglie che hanno ricevuto aiuto, quelle di italiani vengono aiutate con maggiore frequenza dai genitori o dai suoceri (58,8% dei casi), mentre quelle con stranieri ricevono aiuti dagli amici (41,5%).

CASE SOVRAFFOLLATE PER IL 37,2%: Per le famiglie di soli italiani, invece, il numero di stanze non è sufficiente solo nel 14,6% dei casi. Deficienze importanti come la presenza di tetti, soffitti, finestre o pavimenti danneggiati (12,8% dei casi), umidità nei muri, nei pavimenti, nei soffitti o nelle fondamenta (21,3%) o scarsa luminosità (11,4%), sono più frequenti nelle abitazioni delle famiglie con stranieri rispetto a quelle di soli italiani (rispettivamente 9,9%, 16,4% e 8,8%). A vivere in condizioni di grave deprivazione abitativa (sovraffollamento accompagnato da questi problemi) è’ il 13,3% delle famiglie con stranieri, contro il 4,7% delle famiglie italiane.