Fase 2 Roma: bus fino alle 23.30, obbligo mascherina e capienza dimezzata

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Aprile 2020 - 23:33| Aggiornato il 1 Maggio 2020 OLTRE 6 MESI FA
Fase 2 Roma: bus fino alle 23.30, obbligo mascherina e capienza dimezzata

Fase 2 Roma: bus fino alle 23.30, obbligo mascherina e capienza dimezzata (Foto Ansa)

ROMA – Bus e metro operativi fino alle 23.30, obbligo di mascherina e capienza dimezzata su ogni mezzo.

Queste le novità per la Fase 2 dei trasporti a Roma. Le misure sono contenute in un’ordinanza varata dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e frutto di un confronto tra Regione, Comune e prefettura.

L’ordinanza, che norma il trasporto dal 4 maggio a Roma e nella Regione, prevede l’installazione di dispenser con gel igienizzante nelle stazioni e sui mezzi a lunga percorrenza. 

L’ordinanza prevede anche l’installazione di marker per segnalare i posti off limits nelle vetture e stabilisce a questo proposito un’occupazione del 50% della capienza massima delle vetture.

E’ stabilito che il conducente che “rileva il raggiungimento della misura massima stabilita” può non effettuare la fermata successiva.

Viene eliminata la vendita di biglietti a bordo e anche il ricircolo dell’aria condizionata.

I flussi dei passeggeri nelle stazioni saranno monitorati da telecamere e incanalati in percorsi per garantire il rispetto delle misure di sicurezza che sui mezzi sono nella misura di un metro tra un passeggero e l’altro.

Fase 2 Roma: chiusura negozi entro le 21.30

La stessa ordinanza stabilisce anche che i comuni adottino “provvedimenti per la programmazione in fasce orarie dei servizi urbani e delle attività commerciali allo scopo di coordinare e armonizzare i flussi di carico del trasporto pubblico e decongestionare i picchi di utilizzo nei cosiddetti orari di punta”.

In questo senso gli orari di chiusura delle attività commerciali non devono andare “oltre le ore 21:30, fatta esclusione delle farmacie, parafarmacie, aree di servizio e pubblici esercizi per attività di asporto”.

Per questo si invitano aziende e amministrazioni ad “articolare il lavoro con orari differenziati che favoriscano il distanziamento fisico riducendo il numero di presenze in contemporanea nel luogo di lavoro e impedendo assembramenti all’entrata e all’uscita con flessibilità di orari”.

Si richiede di “prolungare l’orario di apertura degli uffici e dei servizi al pubblico ovvero con rimodulazione dell’orario di lavoro, anche in termini di maggiori flessibilità giornaliera e settimanale, compatibili con l’utilizzabilità del servizio di trasporto pubblico locale o con altre forme di utilizzo di mezzi privati” 

“Massimo ricorso allo smart working, con programmazione settimanali degli eventuali turni di presenza fisica presso le sedi di lavoro in modo che il personale di ciascuna azienda distribuisca le giornate di rientro in modo omogeneo sull’intera settimana, evitando la concentrazione su singole giornate”. (Fonte: Ansa).

Fase 2 uffici Campidoglio dopo 8 maggio a turni

La Fase 2 in Italia scatterà il 4 maggio ma il piano di riapertura degli uffici comunali a Roma che offrono servizi al pubblico potrebbe arrivare solamente nel corso della settimana successiva.

In una circolare redatta dal direttore generale del Campidoglio, Franco Giampaoletti, e dal direttore del personale, Angelo Ottavianelli, si legge che “le ipotesi di piano delle riaperture dovranno essere elaborate” dai dirigenti “per ciascuna struttura e trasmesse entro e non oltre venerdì 8 maggio” in modo che “sia possibile la loro tempestiva valutazione ed unificazione per l’intera macrostruttura”.  

Le direttive per gli uffici comunali aperti al pubblico, dunque, arriveranno dall’11 maggio in poi.

La riapertura dei servizi, chiarisce il documento, avverrà “in fasce antimeridiane e pomeridiane, da realizzarsi ricorrendo alla flessibilità oraria in entrata del personale”.

L’accesso degli utenti agli sportelli dovrà avvenire “quando possibile, esclusivamente tramite prenotazione telefonica”.

Tra i criteri di cui i piani dovranno tenere conto l’ingresso contingentato nel numero di utenti e diversificato per fasce orarie “in modo da evitare sovrapposizioni di accessi e creare sovraffollamenti”.

La modalità dello smart working a tempo pieno verrà privilegiata per “i dipendenti maggiormente esposti per patologie pregresse, a rischio contagio”, per i coniugi con “lavoratore attivi” e per chi ha “figli minori di 14 anni”. (Fonte: Agi).