Ignazio Visco indagato per Popolare di Spoleto-Banco Desio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Ottobre 2015 - 15:25 OLTRE 6 MESI FA
Fatto Quotidiano: "Ignazio Visco indagato per banca Spoleto"

Fatto Quotidiano: “Ignazio Visco indagato per banca Spoleto” (LaPresse)

ROMA – Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco è indagato, insieme ad altre persone, dalla Procura di Spoleto in un’inchiesta, per corruzione e truffa, sul commissariamento della Banca Popolare di Spoleto (Bps) e la successiva vendita a Banco Desio, avvenuta lo scorso anno. Il commissariamento è stato poi annullato dal Consiglio di Stato. Dalla procura di Spoleto è arrivata la conferma alla notizia anticipata dal Fatto Quotidiano di oggi, martedì 20 ottobre.

L’iscrizione nel registro degli indagati di Ignazio Visco è confermata da atti della procura di Spoleto. Da un certificato di “comunicazione d’iscrizione a registro” di una parte offesa, di cui l’Ansa ha una copia, emerge che Visco è indagato dal 28 gennaio 2015 per concorso in corruzione, abuso d’ufficio e truffa, e “infedeltà a seguito dazione o promessa di utilità”.

Sono complessivamente otto gli indagati nell’inchiesta aperta dalla procura umbra, tutti per le stesse ipotesi di reato contestate a Visco. Oltre al governatore, gli iscritti sono Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro, Silvano Corbella, Giovanni Domenichini, Stefano Lado, Giuliana Scognamiglio e Nicola Stabile.

L’esposto che ha portato all’apertura del fascicolo è stato presentato da un centinaio di vecchi soci della Popolare di Spoleto, secondo i quali ci sarebbero state una serie di condotte irregolari nel passaggio a Banco Desio. In particolare, sempre secondo l’esposto dei vecchi soci, ci fu un’offerta di una società di Hong Kong, la “Nit Holding”, superiore di 100 milioni di euro rispetto a quella avanzata da Banca Desio. Offerta alla quale, dicono oggi i vecchi soci della Popolare, i commissari di Bankitalia rifiutarono senza fornire alcuna motivazione chiara.

L’inchiesta della magistratura umbra, diretta dal pm Gennario Iannarone, coinvolge quindi i commissari nominati da Bankitalia (Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro e Nicola Stabile), i componenti del comitato di Sorveglianza (Silvano Corbella, Giovanni Domenichini e Giuliana Scognamiglio) e l’attuale presidente di Bps, Stefano Lado, che è vicepresidente di Banco Desio.

Il commissariamento di Bps e della cooperativa Spoleto Crediti e Servizi (21 mila soci), che controllava l’istituto al 51%, fu deciso da Bankitalia dopo un’ispezione avviata nel 2012. Nel 2014 – è la ricostruzione del quotidiano – i commissari decisero di vendere Bps a Banco Desio.

La quota di Spoleto Credito e Servizi scese al 10%, con grave danno economico per i soci della cooperativa. Nello scorso mese di febbraio il Consiglio di Stato ha annullato sia il commissariamento di Bps, sia quello di Spoleto Crediti e Servizi, per cui sono stati promossi ricorsi da parte dei soci della coop per l’annullamento degli atti dei commissari, compresa la vendita dell’istituto di credito.

L’intera vicenda, attraverso alcuni esposti, è finita anche all’esame della Procura di Spoleto, che ha avviato approfondimenti sul commissariamento e sulla vendita di Bps, iscrivendo nel registro degli indagati tra gli altri, il nome del governatore di Bankitalia e dei commissari di Bps.