Fecondazione: utero in affitto, condannati genitori di Cremona

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Dicembre 2014 - 23:36 OLTRE 6 MESI FA
Fecondazione: utero in affitto, condannati genitori di Cremon

Fecondazione: utero in affitto, condannati genitori di Cremon

CREMONA – Per avere un bambino, tre anni fa, volarono in Ucraina, e si rivolsero a una clinica di Kiev dove il bebè fu registrato.

Poi in Italia il dna svelò che l’aspirante padre non era il padre naturale tanto che un anno e mezzo fa il bimbo nato da madre certa, ma in affitto, e da padre ignoto venne tolto alla coppia e dato in affido. A metà novembre la Cassazione ha stabilito che il bambino, oggi di tre anni, è adottabile. Adesso è arrivata la sentenza nel processo penale. Marito e moglie,  residenti a Crema in provincia di Cremona, sono stati condannati dal tribunale di Cremona a tre anni e quattro mesi di reclusione ciascuno (pena sospesa) per alterazione di stato. Così hanno deciso i giudici: marito e moglie sapevano che l’uomo non era il padre naturale.

L’avvocato della famiglia Cecilia Rizzica attende di conoscere la motivazione della sentenza che verranno rese pubbliche solo tra 90 giorni. All’Ansa ha detto:

“Sono personalmente convinta che i miei assistiti non potessero avere alcuna conoscenza che il bambino non fosse il loro. Sono in assoluta buona fede. Che spiegazioni si danno? Ce le dovrebbe dare la clinica di Kiev, ma dubito che ce le darà. Sicuramente faremo ricorso in appello – ha detto il legale -Bisogna innanzitutto leggere la motivazione, poi faremo le valutazioni”.

La pratica dell’utero in affitto in Italia è vietata. È il motivo che spinge ogni anno centinaia di coppie ad andare all’estero. Dall’Italia si parte con destinazione India, Usa, Canada, Creta e Israele. Ma da qualche tempo, la meta è diventata l’Ucraina, il Paese del turismo procreativo, dove la maternità surrogata è riconosciuta e dove marito e moglie cremonesi si recarono, al BioTexCom – Center for reproductive medicine di Kiev.

I medici misero a disposizione la madre surrogata, che venne fecondata con il liquido seminale dell’aspirante padre. Costo dell’operazione 30 mila euro. A gennaio 2011, il primo viaggio a Kiev. A marzo la coppia venne avvertita che l’impianto aveva attecchito: la madre in affitto aspettava due gemelli. Nel parto uno dei due gemelli morì e l’altro fu consegnato alla coppia.