Federica Boscolo Gnolo: uccise la figlia ma non era in sé

di redazine Blitz
Pubblicato il 23 Febbraio 2016 - 17:12 OLTRE 6 MESI FA
Federica Boscolo Gnolo: uccise la figlia ma non era in sé

Federica Boscolo Gnolo: uccise la figlia ma non era in sé

LONDRA – Federica Boscolo Gnolo ha ucciso la figlia neonata, lo ha finalmente ammesso davanti a una rote inglese. Ma quello che questa giovane donna italiana residente a Londra non ha detto è perché e dove ha messo il corpo della piccola Farah, uccisa a gennaio 2015 ad appena due mesi di vita. Non era in sé, tre perizie psichiatriche dovranno confermarlo, e per questo la 32enne di Chioggia verrà probabilmente incriminata per “manslaughter”, l’equivalente del nostro omicidio colposo, e non per omicidio volontario. Potrebbe quindi, secondo la legge inglese, evitare l’ergastolo. Scrive La Nuova Venezia:

Boscolo Gnolo ha quindi finalmente ammesso la sua consapevolezza senza leggere memoriali, ma dicendo a voce di essere stata lei a uccidere la bambina. Si tratta di “manslaughter”, ovvero di omicidio preterintenzionale o colposo, la cui morte della vittima è stata causata dal fatto che la donna non era capace di usare le sue facoltà mentali. La responsabilità del soggetto, in questo caso, è inferiore a quella che si avrebbe per esempio per un omicidio premeditato.

«Nel diritto penale inglese», spiega l’avvocato Domenico Carponi Schittar, esperto in materia, «si distingue tra murder, omicidio volontario, e manslaughter, che può grosso modo corrispondere sia al nostro omicidio preterintenzionale che all’omicidio colposo. Dell’omicidio volontario manca uno dei due elementi costitutivi del delitto dato dall’ “actus reus” e dalla “mens rea”. Per noi manca la “mens rea”, quindi il dolo. La difesa potrebbe essersi ancorata all’ “insanity” che, come da noi, può essere totale, parziale o intermittente, come potrebbe essere il caso dell’incapacità post partum». Tre le perizie psichiatriche che sono state realizzate in questi mesi e che serviranno con molte probabilità per dimostrare che Federica Boscolo Gnolo soffriva di depressione post-partum. Nonostante questa diagnosi venga riconosciuta anche in Italia, in Inghilterra la depressione post-partum potrebbe evitare l’ergastolo alla donna.