Federica Gagliardi: “Mi hanno fregata!”. La coca (24 kg) nel trolley firmato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Marzo 2014 - 18:52 OLTRE 6 MESI FA
Federica Gagliardi: "Mi hanno fregata!". La coca (24 kg) nel trolley firmato

Federica Gagliardi: “Mi hanno fregata!”. La coca (24 kg) nel trolley firmato

FIUMICINO, ROMA – “Mi hanno fregata!”: così Federica Gagliardi avrebbe reagito guardando il suo trolley firmato riempito con 24 kg di cocaina, in un bagaglio a mano dal contenuto e dal peso eccezionale, arrivato a bordo di un volo dal Sudamerica atterrato all’aeroporto di Fiumicino. A dare la notizia è Conchita Sannino di Repubblica Napoli: l’indagine è infatti in mano alla Polizia Tributaria di Napoli che lavora al caso in tandem con la Guardia di Finanza di Fiumicino.

GUARDA IL VIDEO DELLA GUARDIA DI FINANZA

La Sannino racconta cosa è successo nel momento del fermo alla dogana, dopo quel “mi hanno fregata!”

“Poi (la Gagliardi, ndr) guarda i finanzieri in divisa che la circondano. Poi nervosamente tira fuori il cellulare, comincia a chiamare il suo avvocato. Famosa per una sola stagione come “dama bianca” al seguito di Silvio Berlusconi, la Gagliardi ammutolisce dinanzi agli investigatori del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli e del Gruppo della Finanza di Fiumicino, che l’avevano pedinata fin dall’attimo in cui l’aereo su cui viaggiava è atterrato nello scalo romano. Un’inchiesta della Procura antimafia di Napoli ha condotto gli 007 fino a quel bagaglio”.

L’ipotesi di reato è grave: traffico internazionale di stupefacenti, aggravata dalla quantità. La palla ora passa alla Procura competente, ovvero quella di Civitavecchia.

Ma chi è che ha fregato la Gagliardi? Qualcuno che le ha messo la droga nel bagaglio “a sua insaputa”, come si usa dire di recente, o invece qualcun altro che ha fatto la “soffiata” alle forze dell’ordine, magari sudamericane? La sua storia potrebbe essere quella di tanti “precari del narcotraffico”, raccontata da Enrico Caporale su La Stampa:

Spesso, in Sud America, gli europei vengono usati come esche: una soffiata alla polizia segnala l’arrivo in aeroporto, così i narcos, quelli veri, possono superare i controlli con carichi più consistenti. Anche se per i grandi quantitativi le organizzazioni criminali non usano aerei, ma preferiscono navi o sottomarini: meno rischiosi e più redditizi.

La Sannino lascia intravedere scenari diversi:

“Massimo riserbo sulle “attività” che avrebbero condotto i finanzieri fin sulle tracce della Gagliardi. Nello scacchiere della camorra napoletana, sia in città che nel suo hinterland, sono notissimi i contatti tra cosche e cartelli sudamericani. Lo stesso clan degli Spagnoli di Scampia, più noti anche come Scissionisti, erano famosi per avere costruito rapporti diretti sia con i fornitori sudamericani sia con gli intermediari spagnoli, nazione dove i boss napoletani hanno piantato direttamente le loro cellule da almeno un paio di decenni”.

Dalle foto pubblicate su Facebook (GUARDA) risulta che a dicembre la Gagliardi era a Ibiza.