Federico Cerutti, candidato a Vigevano, si impicca in casa prima del voto

VIGEVANO – Aveva 27 anni, un dottorato di ricerca in genetica all’università di Pavia e un possibile posto da Consigliere Regionale in comune. Ma Federico Cerutti, candidato alle Comunali a Vigevano, si è ucciso poche ore prima dell’apertura dei seggi. Lo ha fatto impiccandosi in casa attorno alle 23 di sabato 30 maggio. 

Prima di uccidersi Cerutti ha lasciato un lungo post su Facebook in cui annunciava la sua intenzione di farla finita. Tanti i “like”, nessuno però è riuscito a impedire il gesto.  Fino alle 19 Cerutti era stato in compagnia di alcuni altri candidati. Sono stati proprio alcuni compagni di lista a leggere il messaggio Facebook e a chiamare i carabinieri precipitandosi in casa. Troppo tardi, purtroppo. Il messaggio di addio di Federico Cerutti

Amore, sofferenza, depressione, solitudine, amore, sofferenza, depressione, solitudine…la vita si ripete, è ciclica, è un cerchio gioioso (secondo molti) dal quale mi sento sempre più escluso. Essa ride vedendo i miei sentimenti bistrattati, si rattrista quando la mia speranza riprende vita, si adira quando il mio cuore riprende a palpitare, palpitare d’amore. Un cuore forato, come una staccionata chiodata dalla quale vengono rimossi gli arrugginiti chiodi della sofferenza…i segni rimangono e si accumulano col tempo. La mente non riesce a compensare, è anch’essa esausta. Il desiderio di un eterno riposo incalza sempre più, è ormai parte di me, il mio vero compagno, unico e stabile, lo stesso che ho tanto cercato tra la gente e che nemmeno in un oceano di illusione ho scovato, convinto qual ero di trovare qualcuno capace di ricevere e custodire la mia dolcezza anziché tradire la mia sensibilità.
Mi sento sempre più stretto in questa umanità illusoria, falsa, priva di fondamenta e serietà, che lacera i propri sentimenti con la naturalezza di quando si respira, respiri di soddisfazione per aver ferito qualcuno. Per questo motivo non vedo più alcun senso di mantenermi in vita allo stato attuale, ridotto ad essere solo persino in compagnia, privo di vitalità e di stimoli, con un malessere forte e costante che lacera il petto ma che, finora, sono riuscito a mascherare con un sorriso.
Mi scuso con tutti coloro che mi hanno amato, che mi hanno voluto bene, che hanno anche solo rivolto un pensiero positivo nei miei confronti; mi scuso anche con coloro che ho amato, coloro ai quali ho voluto bene, coloro ai quali ho donato qualche sprazzo di felicità persino in contesti poco rosei. Mamma, papà, Ricky, nonna, tutti gli altri miei familiari e amici, sono consapevole che questo gesto sia una scelta codarda ed egoistica, da debole, ma non ho più voglia di affrontare questa realtà. Non piangete, non ne vale la pena.
Vi ho amato, anche se a modo mio.
Federico

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