Federico, l’italiano che rischia 8 anni di carcere in India per aver attraversato un ponte

Federico non sapeva esattamente dove si trovasse e la polizia contesta il mancato pagamento di una tassa di 40 euro, quindi una presenza non autorizzata sul territorio.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Agosto 2022 - 08:59 OLTRE 6 MESI FA
Federico, l'italiano che rischia 8 anni di carcere in India per aver attraversato un ponte

Federico, l’italiano che rischia 8 anni di carcere in India per aver attraversato un ponte FOTO ANSA

Era metà luglio quando Federico, giovane italiano di 28 anni, ha attraversato un ponte che collega il Nepal all’India. Ma Federico mai avrebbe immaginato che attraversare quel ponte significasse poi venire arrestato dalla polizia dello Stato dell’Uttar Pradesh. Federico, classe 1994, di Pozzolo Formigaro (Alessandria), centro alle porte di Novi Ligure, dopo un viaggio di due anni e mezzo prima in Cina, poi in Nepal, stava rientrando in Italia.

Perché Federico è stato arrestato?

“Sono stato nominato dalla famiglia per aiutare Federico – fa sapere l’avvocato -. Da metà luglio, coordinandomi con un collega indiano e il collaboratore che parla indi, stiamo seguendo l’evoluzione della situazione processuale. Federico non sapeva esattamente dove si trovasse e la polizia contesta il mancato pagamento di una tassa di 40 euro, quindi una presenza non autorizzata sul territorio, con il rischio dai 2 agli 8 anni di carcere”. Il pool legale sta seguendo quotidianamente gli sviluppi anche con la Farnesina, “alla quale chiediamo ancora maggiore sostegno per aiutare Federico a rientrare a casa”.

L’appello della famiglia

Un appello alle istituzioni, dal ministro Luigi Di Maio al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, affinché non si abbandoni il caso, i riflettori rimangano accesi e si aiuti Federico a tornare a casa. Lo hanno fatto il sindaco di Pozzolo Formigaro (Alessandria) Domenico Miloscio, l’avvocato Claudio Falleti e la famiglia del 28enne Federico. “Ritengo non possa essere una soluzione la detenzione in carcere da 2 a 8 anni – sottolinea Miloscio – E’ inammissibile, soprattutto per un ragazzo che ha fatto nulla di male, se non contravvenire a una norma”. “Stiamo formulando appello contro la decisione del giudice – aggiunge Falleti – che ha respinto la richiesta di liberazione su cauzione nell’udienza dell’8 agosto. Chiederemo la magistratura superiore la riveda”.