Ferragosto al Nord: bomba d’acqua vicino Treviso, grandine vicino Bergamo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Agosto 2014 - 15:48 OLTRE 6 MESI FA

TREVISO- Una bomba d’acqua vicino Treviso, una violentissima grandinata in provincia di Bergamo. E’ Ferragosto, sembra novembre, almeno in alcune regioni del Nord Italia. In tutto il Veneto, per esempio, spiagge e montagne vuote per le piogge e le temperature basse per la stagione. Come previsto dai meteorologi, insomma, Ferragosto al Nord è segnato dalla pioggia.

Treviso. Il maltempo colpisce il trevigiano, nel giorno di ferragosto, con una ‘bomba d’acqua’ e relativa grandinata. Un improvviso temporale ha scaricato nell’area di Treviso tantissima acqua che ha portato a decine di interventi i vigili del fuoco e alla temporanea parziale chiusura dello svincolo (in entrata) del casello di Treviso sud della A27 per la caduta di un albero. La viabilità sarà ripristinata – secondo fonti della polstrada – a breve.

Il violento acquazzone, accompagnato da forte raffiche di vento e grandine, si è abbattuto su Treviso e le zone limitrofe con allagamenti di cantine e garage interrati e caduta di rami d’albero. Per rimettere la sono in sicurezza stanno intervenendo numerose squadre dei vigili del fuoco.

Bergamo. Una violenta grandinata si è abbattuta nella mattinata del 15 agosto sulla Bergamasca e in particolare sulla Val Seriana. Per liberare le strade in alcuni centri abitati è stato necessario il ricorso a pale meccaniche.

Veneto: spiagge e montagne vuote per il maltempo. Il ferragosto, in Veneto, è la prima vittima del maltempo ma a soffrire di più è stata l’economia turistica e la ‘caduta’ dei visitatori in regione.    Le prime ad avere problemi sono state le spiagge dove vento e cielo plumbeo accompagnato da piovaschi non hanno permesso il classico relax sotto l’ombrellone. In montagna, invece, crollano le presenze.

A Cortina d’Ampezzo sono stati offerti anche sconti da 50 euro a stanza per una notte (inevitabili le polemiche per la concorrenza sleale). La pioggia e le temperature, appena sopra i 10 gradi, hanno fatto sì che in pochi siano andati tra le Dolomiti e a soffrire, inevitabilmente, sono state soprattutto le località più difficili da raggiungere a cominciare dai rifugi.

Venezia ha retto l’urto, rileva Claudio Scarpa degli Albergatori, ma solo l’85% delle stanze di albergo sono andate ‘vendute’. Bene i musei, aperti per l’occasione, anche se dal punto di vista economico il turismo mordi e fuggi – dicono gli esercenti – è più un danno che una fonte di reddito. Successo comunque anche per le altre città d’arte. Su tutte Padova e Verona dove si è registrato anche il fenomeno degli spostamenti interni di veneti, da città a a città, per vedere le bellezze del territorio.

Code solo per raggiungere il Lago di Garda e l’Altopiano di Asiago (Vicenza). Il primo grazie all’offerta dei piccoli borghi medioevali, il secondo tradizionale meta dei vacanzieri con seconda casa.