Goro (Ferrara), paese fa le barricate contro il pullman di profughi

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Ottobre 2016 - 22:15| Aggiornato il 25 Ottobre 2016 OLTRE 6 MESI FA
Goro (Ferrara), paese fa le barricate contro il pullman di profughi

Goro (Ferrara), paese fa le barricate contro il pullman di profughi (foto Ansa)

GORINO (FERRARA) – Il paese deve ospitare, in un ostello, diciannove profughi: undici donne e otto bambini. Ma alcune decine dei 600 abitanti alzano le barricate e protestano contro l’arrivo del pullman con i richiedenti asilo.

E’ accaduto lunedì sera a Gorino, frazione di Goro, Comune sul Delta del Po ferrarese. Alcune decine di persone hanno cercato di impedire il passaggio dei pullman che avrebbero dovuto portare alcuni profughi all’Ostello “Amore-Natura”, requisito dal Prefetto di Ferrara, Michele Tortora, per affrontare l’emergenza nel piano di accoglienza nazionale.

Una protesta clamorosa contro la decisione, annunciata da tempo ma notificata nel pomeriggio, di ospitare gente scappata dalle guerre e dalla carestia da parte di diversi cittadini di Gorino e della vicina Goro, che hanno eretto dei blocchi stradali per bloccare il convoglio, scortato dalle forze dell’ordine.

La protesta in qualche modo ha sortito il suo effetto, dopo la mediazione raggiunta con prefettura, carabinieri e polizia, e grazie alla mediazione del sindaco di Ferrara e di altri Comuni della provincia i profughi sono stati dirottati, temporaneamente, in altre strutture della provincia ferrarese, senza soluzioni di forza, come si era ventilato in un primo tempo.

I manifestanti avevano posizionato bancali di legno in tre punti d’accesso al paesino del Delta del Po per contrastare La decisione di requisire parzialmente l’ostello bar Amore-Natura. ”Tenuto conto della saturazione delle strutture già funzionanti”, aveva spiegato la Prefettura in una nota nell’annunciare la misura – è stata decisa la requisizione per ospitare intanto 11 donne, cui si dovranno aggiungere a breve altre sette persone, per un totale di 18 di un ”gruppo di migranti assegnato alla provincia di Ferrara”.

Immediata la sollevazione di alcuni decine di residenti dei due paesi affacciati sul Mare Adriatico, con i quali è stata avviata la mediazione, anche per evitare che la tensione aumentasse, che ha portato al dirottamento del gruppo di donne destinate all’ostello.

Il prefetto Tortora aveva spiegato che la requisizione ”ha carattere eccezionale straordinario” e aveva rivolto un appello ”ad amministrazioni pubbliche, associazioni di volontariato e strutture ecclesiastiche affinché offrano ogni collaborazione”, anche per ”ulteriori esigenze”, verosimili ”anche a breve”. Collaborazione arrivata in tempo brevissimo.

Il titolare dell’ostello, Filippo Rubini, ha detto alla Nuova Ferrara che una settimana fa, contattata, la struttura si era detta non disponibile ad accogliere i profughi ma che poi la situazione si era concretizzata con l’annuncio dell’arrivo a poche ore dal trasferimento.

Intanto le 11 profughe (di cui una incinta) sono state sistemate a Comacchio (4), Fiscaglia (4) e Ferrara. La decisione è venuta da una mediazione tra forze dell’ordine e manifestanti e l’intervento del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e dei colleghi del territorio. Resta attiva una sola barricata nella Provinciale tra Goro e Gorino, dove vengono fatte passare solo le auto. A quanto si è appreso, la protesta sarebbe stata innescata da un corto circuito comunicativo: la requisizione di cinque stanze dell’Ostello Amore-Natura, decisa in mattinata, avrebbe dovuto essere notificata a un’ora dall’arrivo del pullman, ma la notizia è stata data ore prima, dando tempo di preparare la protesta. Che continua. I pescatori hanno annunciato che non andranno in mare e non manderanno i figli a scuola.