Festa della Repubblica, sicurezza affidata a metronotte. Per 1,8 milioni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Giugno 2014 - 09:37 OLTRE 6 MESI FA
Festa della Repubblica, sicurezza affidata a metronotte. Per 1,800 milioni

Festa della Repubblica, sicurezza affidata a metronotte (foto Lapresse)

ROMA – Parata per la festa della Repubblica, la sicurezza è data in appalto ai metronotte. Per la “modica” cifra di un milione e 800mila euro. La notizia arriva dalla penna di Sergio Rizzo per il Corriere della Sera: a fare la guardia alle tribune che ospitano le massime autorità dello Stato per la festa del 2 giugno non ci sono soldati dell’esercito italiano, ma guardie giurate private. Nello specifico i metronotte.

Spiega Rizzo:

“Il fatto è che, pur avendo la responsabilità di gestire la parata del 2 giugno, l’esercito non disporrebbe delle attrezzature per le tribune (nemmeno il Genio?). Di conseguenza il ministero della Difesa deve ricorrere a un appalto esterno. Costo del tutto, un milione 800 mila euro. Cifra che assicurano decisamente ridimensionata rispetto agli anni scorsi: del resto siamo o non siamo in pieno clima di spending review?

(…) certo vedere guardie giurate sorvegliare il luogo dove si dovrà svolgere una parata militare davanti alle più alte cariche del Paese fa un certo effetto. Perché se è comprensibile che l’esercito, non disponendo delle attrezzature per le tribune debba rivolgersi a un appalto esterno, lo è meno il fatto che al posto dei militari ci siano i metronotte. Ma anche per questo c’è una spiegazione: i soldati non possono fare la guardia se non alle aree militari, e via dei Fori imperiali, dove sfilano i militari per la festa della Repubblica (della Repubblica, sia ben chiaro…) non è classificabile come tale. E poi, viene precisato, anche se fosse affidato ai militari il servizio di sorveglianza non sarebbe certamente a costo zero. Prendiamo atto. Anche se ricordiamo che i nostri bravi soldati sono già impiegati comunemente nella sorveglianza di obiettivi civili considerati particolarmente sensibili. Come alcuni tribunali in aree a rischio. O addirittura la sede del Parlamento europeo a Roma, in via IV novembre: che non risulta sia zona militare”.

E se anche al ministero della Difesa

“garantiscono che c’è l’impegno a rendere la sfilata del 2 giugno sempre meno caratterizzata dalla presenza militare e sempre più da quella delle istituzioni civili. Benissimo. Ma le perplessità restano intatte”.