Fiat, riparte la produzione a Pomigliano: operai in processione per ringraziare il patrono

Pubblicato il 14 Gennaio 2011 - 17:07 OLTRE 6 MESI FA

Fede, speranza, sacrificio. Sono queste le parole usate dagli operai e dai disoccupati di Pomigliano d’Arco, per spiegare perché hanno portato a spalla, in processione, la statua del santo patrono, alta quasi due metri, e realizzata in legno massiccio. Con la giacca della tuta dello stabilimento Fiat, gli operai del Vico sono stati i primi ad alzare la statua, ”soprattutto per fede”, hanno sottolineato, ma anche per ”ringraziare” per il prossimo avvio della produzione della Panda.

”Troppa cassa integrazione – ha spiegato uno dei lavoratori – era ora di ricominciare. La Nuova Panda ci riporterà il salario pieno, e abbiamo voluto ringraziare San Felice, a cui avevamo chiesto di intercedere per noi, affinché le cose andassero a buon fine”. Qualche altro lavoratore, invece, chiede al patrono di Pomigliano di far ”rinsavire chi vuole schiavi”: ”Le condizioni che ci attendono in fabbrica sono assurde – ha sottolineato un operaio – ho votato ‘no’ al referendum di giugno, e spero che dalla Fiat ci garantiscano un trattamento migliore di quello sottoscritto dai sindacati firmatari. Spero che San Felice ci aiuti ad andare avanti”.

Gli ex precari del Vico, che anche lo scorso anno portarono a spalla il Santo, confidano nel futuro: ”Con la Panda speriamo cambino le cose anche per noi – hanno affermato – la nostra fede non ci abbandona, ed è l’unico sostegno per andare avanti, anche se non possiamo affidarci solo a quella per sfamare i nostri figli”.

Ed il parroco della chiesa San Felice in Pincis, da dove è partita la processione di fedeli, ha voluto ringraziare gli operai, i precari, ed alcuni disoccupati che, ha sottolineato don Peppino Gambardella ”sono stati gli unici a fare il sacrificio, e ad aver voluto l’onore di portare il peso della statua del nostro Santo in processione”.

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