Fiat, stipendio ai 19 operai Fiom di Pomigliano, ma non possono lavorare

Pubblicato il 4 Febbraio 2013 - 09:26| Aggiornato il 24 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

POMIGLIANO D’ARCO (NAPOLI) – Stipendio sì, lavoro no. I diciannove operai Fiom riassunti dalla Fiat di Pomigliano d’Arco (Napoli) lo scorso novembre dopo la disposizione della corte d’appello di Roma verranno retribuiti ma non potranno tornare al lavoro.

I diciannove l’hanno saputo lunedì mattina, 4 febbraio. Diciotto di loro (uno è in aspettativa per impegni elettorali) sono andati in fabbrica per conoscere le proprie mansioni ma è stato chiesto loro di tornare a casa perché al momento non sarebbe possibile ricollocarli, è la motivazione ufficiale.

“Ci hanno consegnato la busta paga e informati che ci faranno sapere, hanno detto gli operai. Noi pretendiamo una comunicazione scritta, ed abbiamo contestato all’azienda le modalità di mancata comunicazione preventiva”.

La Fiom ha annunciato di voler preparare una diffida contro Fiat per non aver consentito ai 19 di lavorare. Il segretario generale Fiom di Napoli, Andrea Amendola, ha spiegato che sarà presentato anche un esposto in procura ”per ulteriore discriminazione”. ”Ai lavoratori è stato inibito di girare per lo stabilimento. Noi presentiamo una diffida per il comportamento aziendale che sarà consegnata anche alla Procura”.

Il segretario della Fiom, Maurizio Landini, ha sottolineato che la Fiom è pronta ”a mettere in campo tutte le azioni giuridiche e sindacali per impedire il perdurare di una situazione non più accettabile, sta valutando le azioni e non esclude nessuna strada”.