Fiat Termini Imerese. Operai assediano villa a Palermo: “Sì a lotte eclatanti”

Pubblicato il 15 Maggio 2012 - 10:49 OLTRE 6 MESI FA

PALERMO – ”E’ una vergogna, altro che festa della Regione siciliana, i politici si devono vergognare”. Questo l’urlo degli operai Fiat davanti al cancello di villa Malfitano, a Palermo. Nella villa è in corso il convegno della Presidenza della Regione Sicilia per  la festa dei 66 anni dell’autonomia statutaria. Dopo le prime tensioni con la polizia ed i carabinieri davanti all’ingresso, gli operai Fiat hanno assediato i cancelli della villa e preso in “ostaggio” i convegnisti. La tensione è alta e gli operai si dicono pronti ad “azioni di lotta eclatanti”. Il blocco è poi stato rimosso, ma la gran parte dei manifestanti sta ancora presidiando l’ingresso principale della villa, mentre è ancora in corso un incontro tra una delegazione di operai e sindacalisti e l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao.

I lavoratori, giunti da Termini a Palermo a bordo di pullman, hanno provato a entrare all’interno della villa per raggiungere l’edificio dove si svolge il convegno. Polizia e carabinieri si sono schierati in assetto antisommossa davanti al cancello, impedendo loro l’ingresso. La polizia ha poi attivato le trattative con alcuni delegati sindacali che rappresentano i circa 200 cassaintegrati, esodati e interinali dello stabilimento di Termini Imerese.

Nei giorni scorsi gli operai avevano occupato l’Agenzia delle Entrate, la sede della Serit, agente di riscossione delle tasse in Sicilia, e due banche a Termini Imerese. Gli operai rivendicano il rilancio della fabbrica di Termini Imerese, chiusa alla fine dello scorso dicembre, e la soluzione per i 670 operai che hanno accettato l’esodo per il prepensionamento poi rimasti intrappolati dalla riforma previdenziale del ministro Elsa Fornero.

Tra Forze dell’ordine e delegati sindacali sono in corso trattative: lo scopo della polizia è di liberare l’uscita per consentire ai convegnisti, tra cui giuristi, avvocati, rappresentanti delle istituzioni e docenti universitari, di lasciare la struttura. Gli operai però non mollano, prima di allentare il presidio vogliono incontrare rappresentanti del governo della Regione. Una delegazione di tredici sindacalisti e operai e’ stata ricevuta dall’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao.

Anzi, pensano ad azioni di lotta ‘eclatanti’ come nel 2002 quando occupano porti, autostrade e aeroporti, gli operai della Fiat e dell’indotto di Termini Imerese per uscire dall’impasse delle trattative tra Invitalia-Dr Motor e banche e far ripartire la fabbrica, chiusa dal Lingotto a dicembre.

”Siamo ancora dipendenti Fiat, dicembre e’ dietro l’angolo e vogliamo certezze che questa situazione di stallo si sblocchi – dice il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone – Chi perde tempo va contro i lavoratori. La Fiat e la politica sono responsabili. Non escludiamo azioni di lotta come nel 2002. La vera novita’ sono le dichiarazioni di Passera, che ha detto che Dr non e’ in grado di avviare questo progetto”.