Expo e Fiera Milano, mafia sugli appalti: 11 arresti e confische milionarie

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Luglio 2016 - 08:34 OLTRE 6 MESI FA
Fiera Milano, mafia sugli appalti: 11 arresti

Fiera Milano, mafia sugli appalti: 11 arresti

MILANO – Le mani di Cosa Nostra sulla Fiera di Milano e sugli stand Expo. E’ quanto emerge da un’inchiesta che ha portato a un blitz della Guardia di Finanza all’alba di mercoledì 6 giugno. Undici persone sono finite in manette perché accusate di aver ottenuto in tre anni appalti per 20 milioni di euro. Le società sospettate di avere legami con le cosche mafiose avrebbero ottenuto lavori anche per la costruzione di due padiglioni di Expo.

Gli arrestati, accusati a vario titolo di riciclaggio, frode fiscale e associazione a delinquere finalizzata a favorire gli interessi della mafia a Milano, sarebbero punti di riferimento per la famiglia di Pietrapersa. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera nel mirino degli inquirenti c’è il consorzio Dominus scarl, che allestì per conto della controllata di Fiera Milano, Nolostand, i padiglioni di Palazzo Congressi, Auditorium, Francia, Qatar e Guinea, nonché Birra Poretti. Su 20 milioni di euro di fatturato, scrive il Corriere, 18 milioni il consorzio li ha fatti con Nolostand spa.

Agli arresti, riporta sempre il quotidiano milanese, anche un noto avvocato del foro di Caltanissetta, Danilo Tipo, fino a pochi mesi fa presidente della Camera Penale nissena. Tipo è stato il legale difensore di importanti processi di mafia, come quello sulla strage di Capaci, ed è stato anche consigliere e assessore comunale in una giunta di centrodestra. L’avvocato è stato fermato ad un finto posto di blocco in autostrada il 23 ottobre 2015, con 295mila euro in contanti nel bagagliaio della propria Fiat 500. Agli agenti disse che erano parcelle pagate in nero da alcuni clienti, ma secondo l’accusa sarebbero soldi che l’amministratore del consorzio Dominus Liborio Pace avrebbe messo in salvo durante una perquisizione di routine in una cooperativa e consegnato all’avvocato affinché li portasse in sicilia.

Lo stesso Pace sarebbe stato fermato per un altro trasporto di denaro dalla Lombardia alla Sicilia, a bordo di un camion. Dentro una valigia nascosta nella custodia di cartone di una piscina gonfiabile c’erano 413mila euro.