“Arriva la Finanza, che diciamo?”. Mail Mediolanum, ma doveva essere un controllo a sorpresa

Pubblicato il 15 Luglio 2011 - 13:34 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – “E quando arrivano cosa gli diciamo?”: è il testo di una mail interna, scambiata tra  due dipendenti che parlano tranquillamente di una cosa che non avrebbero dovuto sapere. I due dipendenti sono di Mediolanum e la mail in questione parla di un controllo “a sorpresa” in arrivo dalla guardia di finanza.

Sopresa evidentemente non riuscita visto che, ben prima dell’arrivo delle Fiamme Gialle, spiega Carlo Bonini su Repubblica, in Mediolanum ci si interrogava sul “cosa dirgli”.

Tutto, scrive Repubblica, risale allo scorso marzo quando: “Il Nucleo di polizia tributaria di Milano, nel suo piano di “verifiche fiscali programmate sui grandi contribuenti”, decide di fare visita a sorpresa alla Mediolanum, la holding di banca e assicurazioni del gruppo Fininvest (società quotata in borsa con una capitalizzazione superiore ai 2 miliardi di euro), di cui è presidente Ennio Doris. Anche perché, nei conti di quel gruppo, come segnala l’Agenzia delle entrate, qualcosa non torna (sono 150 i milioni che sarebbero stati sottratti all’imposizione nel solo settore bancario tra il 2005 e il 2009). Con un “tax rate” reale, che si attesta al 18 per cento, grazie alla domiciliazione fiscale in Irlanda delle principali società della holding”.

Succede, però, che nel controllo i finanzieri “pizzicano” la mail e capiscono che c’è stata la soffiata. E quindi scatta l’indagine aperta dal colonnello Vincenzo Tomei.

Due mesi dopo, a Napoli gli investigatori che indagano sulla P4 si imbattono di nuovo in Mediolanum. E’ il giorno dell’interrogatorio di Marco Milanese che a domanda, secondo Bonini, risponde così: “Vi dico che il generale Emilio Spaziante potrebbe riferirvi particolari su alcune informazioni che Adinolfi avrebbe “passato” agli interessati in occasione di una verifica fatta dalla Guardia di Finanza ad una importante società”. Ventiquattro ore dopo, il 19 maggio, Spaziante conferma la circostanza ai pm. Dà un nome a quella “importante società”. Dice: “E’ possibile che abbia raccontato a Milanese che ci sia una “voce” diffusa all’interno del nucleo di polizia tributaria di Milano, secondo cui, durante una verifica, credo a Mediolanum, i sottufficiali abbiano trovato un appunto o comunque un documento da cui sembrerebbe che Mediolanum era stata preavvertita. Il colonnello Tomei potrà essere più preciso”.

E’ il riscontro incrociato che porta le carte sul tavolo del procuratore di Milano, Alfredo Robledo. Procuratore che ora indaga e che, a quanto dice, ha intenzione di fare in fretta.