Finge di perdere l’assegno con cui aveva pagato la escort di lusso

di Federica Ionta*
Pubblicato il 28 Gennaio 2010 - 14:22 OLTRE 6 MESI FA

Una notte di sesso gli è costata 1.300 euro e una condanna a un anno e quattro mesi di reclusione. È quanto ha dovuto pagare un trentaduenne di Correggio, piccola cittadina della provincia di Reggio Emilia, per aver bloccato un assegno con cui aveva pagato una escort.

L’episodio risale al 2006 quando Maurizio Salatti, questo il nome dell’uomo, si era incontrato nel suo appartamento di Bologna con una prostituta d’alto bordo, che era stata poi pagata con un assegno da 1.300 euro.

Dopo la nottata a luci rosse, però, Salatti era corso dai carabinieri a denunciare lo smarrimento del libretto degli assegni tanto che la donna, presentatasi in banca per la riscossione, si era vista negare i soldi e aveva rischiato una denuncia per furto o ricettazione.

Alla storia non hanno però creduto gli uomini del maresciallo Roberto Cesi, insospettiti dai racconti di Salatti sulla perdita dell’assegno da 1.300 euro insieme all’intero carnet. Individuata la donna, i carabinieri l’hanno interrogata e, giudicata la sua versione dei fatti molto più credibile, hanno sbloccato il denaro e arrestato Salatti con l’accusa di calunnia.

La escort, che ora risiede a Milano, ha parlato ieri davanti al giudice Renato Poschi. In calze a rete e abiti succinti, senza fare mistero della propria professione, ha descritto nei dettagli quella notte del 2006 quando era stata ingaggiata come “truccatrice”, incastrando definitivamente Salatti.

A nulla è valsa la richiesta di assoluzione dell’avvocato Enrico Della Capanna, avanzata in base a un orientamento giurisprudenziale sull’interpretazione della denuncia di smarrimento: l’uomo è stato condannato a un anno e quattro mesi ma la pena, per ora, è stata sospesa.

*Scuola di Giornalismo Luiss