Il fisco scrive ai contribuenti: “Giustifica ogni tua spesa”

di Alessandro Avico
Pubblicato il 8 Giugno 2011 - 11:55| Aggiornato il 17 Luglio 2011 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sfidando l’ira della Lega e del popolo delle partite Iva, il fisco intensifica “l’operazione di spionaggio” mettendo sotto la lente di ingrandimento entrate e uscite del 2009 di centinaia di migliaia di persone fisiche e imprese. Sotto esame gli acquisti di immobili, mezzi di trasporto, previdenza e assicurazioni, movimenti finanziari, opere d’arte e altre spese come viaggi e tempo libero, nonchè spese per l’istruzione di elevato importo, ovvero quelle superiori ai 5 mila euro.

L’Agenzia delle Entrate sta infatti inviando delle lettere-avvisi che in questi giorni hanno cominciato a raggiungere i primi contribuenti, che secondo i calcoli del fisco, hanno sostenuto spese virtualmente ingiustificate rispetto ai redditi dichiarati. I moltiplicatori che dovrebbero trasformare ogni tipologia di spesa in reddito presunto non si sono ancora affacciati, per cui è probabile che il confronto sia basato su entrate e uscite in valore assoluto di ogni contribuente: quando le spese superano del 20% le entrate ad esempio può diventare un problema.

L’Agenzia delle Entrate ha quindi voluto chiarire i dubbi dei contribuenti sullo spesometro, l’utile strumento atto a combattere l’evasione fiscale analizzando le differenze “sospette” fra redditi percepiti e spese sostenute da ogni singolo contribuente. Dal prossimo luglio i cittadini italiani dovranno far fronte a numerose novità che mirano, in primo luogo, a combattere la piaga dell’evasione fiscale che in Italia ha assunto, nel corso degli ultimi decenni, cifre davvero esorbitanti. L’Agenzia delle Entrate rende noto che sarà possibile eseguire operazioni senza fattura per pagamenti inferiori ai 3.600 euro (al lordo dell’Iva).

Viene confermato, inoltre, l’obbligo di comunicazione telematica (tramite Fiscoonline, Entratel o intermediari autorizzati) per operazioni rilevanti ai fini Iva di importo superiore o uguale a 3 mila euro. Per le operazioni di importo pari o superiore a 25 mila euro, la comunicazione telematica dovrà pervenire entro e non oltre il 31 ottobre 2011. In presenza, invece, di operazioni con importo uguale o siperiore ai 3 mila euro (con fattura), la comunicazione per via telematica dovrà pervenire entro il primo luglio del 2011.

Il mancato invio della comunicazione comporta una sanzione amministrativa che può variare dai 258 agli oltre 2 mila euro. Sarà possibile, tuttavia, procedere ad eventuali rettifiche dei dati inviati entro l’ultimo giorno del mese successivo alla scadenza. In tal caso non sarà prevista alcuna sanzione.

Date e obiettivo dell’operazione emergono dalla lettera firmata da Attilio Befera, direttore dell’Agenzia. Il Fisco, infatti, suggerisce di “considerare con attenzione le opportunità di ravvedimento, che permettono di pagare le tasse mancanti e il 12,5% di sanzione (un ottavo del minimo) entro fine settembre”, e consiglia di “tenere presente questa comunicazione anche ai fini dell’imminente dichiarazione 2010”. Come spiega Il sole 24 Ore, in realtà per chi si ravvede la sanzione dovrebbe essere ancora quella vecchia, pari a un decimo del minimo, perché l’innalzamento a un ottavo previsto dalla legge di stabilità 2010 scatta per le violazioni commesse a partire da febbraio 2011, mentre qui si parla del 2009.

I contribuenti potenzialmente interessati sono molti. La circolare sui controlli parlava di “alcune centinaia di migliaia di casi”. L’analisi che ha generato le lettere mescola elementi vecchi e nuovi. Gli acquisti di terreni e fabbricati, monitorati anche dalle banche dati del Territorio, e i movimenti su azioni, mutui e conferimenti di denaro, registrati dall’anagrafe tributaria e quella dei conti, sono nuovi controlli, le rilevazioni di polizze e contributi, invece, sono il frutto delle intese con Inps e Inail, siglate l’estate scorsa per avviare lo scambio di dati della grande lente fiscale.