Fisco: ricorsi pilotati, 13 arresti: funzionari, avvocati…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Marzo 2016 - 07:46| Aggiornato il 14 Ottobre 2020 OLTRE 6 MESI FA
Fisco: finiscono in galera anche i giudici tributari

Fisco: finiscono in galera anche i giudici tributari

ROMA – Fisco. Retata a Roma di giudici tributari, avvocati, funzionari del Fisco, 13 in carcere, nell’ambito dell’inchiesta sulle sentenze pilotate delle commissioni tributarie

Ci sono tre giudici tributari, non togati: Luigi De Gregori, già arrestato nel 2013 e condannato a quattro anni e quattro mesi di reclusione per fatti analoghi, Onofrio D’Onghia Di Paola e Salvatore Castello.

Carcere anche per Giuseppe Natola, avvocato, Rossella Paoletti e S.B., commercialisti, Daniele Campanile e Sandro Magistri, ex dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, Tommaso Fuggetti, attuale funzionario dell’Erario, e Franco Iannella, finanziere. Agli arresti domiciliari sono stati posti David De Paolis e Aldo Boccanera, commercialisti, e Alberto Bossi, dipendente della Commissione Tributaria Regionale. Le ordinanze d’arresto sono state emesse dal gip Simonetta D’Alessandro su richiesta dei pm Stefano Rocco Fava e Giuseppe Deoadato.

In un comunicato, l’Agenzia delle Entrate ha messo le mani avanti precisando che

“nessuna delle persone coinvolte è attualmente dipendente dell’Amministrazione. Uno degli indagati è in pensione dal giugno 2010, gli altri due sono stati licenziati senza preavviso dall’Agenzia, rispettivamente nel 2013 e nel 2015, in seguito a indagini interne che si erano concluse con l’adozione di diversi provvedimenti disciplinari”.

Dalle indagini sarebbe emerso che gli arrestati erano in grado di garantire ai contribuenti colpiti dagli accertamenti del Fisco di uscire vittoriosi nei ricorsi presentati alle diverse Commissioni tributarie. O, ancora, di ottenere consistenti sgravi di imposte dagli uffici finanziari.

Il giudice tributario Onofrio D’Onghia Di Paola oltre ad essere particolarmente esoso si faceva scrivere le sentenze di accoglimento dei ricorsi a lui affidati dagli stessi avvocati proponenti o dalla ex moglie commercialista. La circostanza è stata riferita in una conferenza stampa alla quale erano presenti il procuratore aggiunto Francesco Caporale, i sostituti Stefano Rocco Fava e Giuseppe Deodato e finanzieri del Gruppo Frascati.

La base logistica attraverso la quale singoli contribuenti ed imprenditori potevano ottenere l’accoglimento dei propri ricorsi presso le Commissioni tributarie o sgravi degli accertamenti fiscali presso l’Agenzia delle Entrate era nello studio della commercialista Rossella Paoletti. Qui, è stato detto dagli inquirenti, tramite i contatti con D’Onghia da un lato, e quelli con S.B., commercialista, e Daniele Campanile, ex dell’Agenzia delle Entrate, dall’altro, si decidevano le modalità di accoglimento dei ricorsi nelle commissioni tributarie e gli sgravi relativi alle cartelle esattoriali.

In tutti i casi con danno per la stessa Agenzia delle Entrate, la quale veniva condannata al pagamento delle spese di giudizio. Nell’indagine sono coinvolti, oltre ad alcuni giudici tributari, anche dipendenti e pensionati dell’amministrazione finanziaria, avvocati, consulenti e commercialisti.

L’inchiesta prese le mosse nel 2011 in seguito alla denuncia di un commercialista al quale De Gregori aveva chiesto 15 mila euro per l’accoglimento di un ricorso. La richiesta non fu accolta ed il ricorso venne respinto. De Gregori non risponde di associazione per delinquere in quanto agiva in proprio.