Fiumicino aeroporto regna Pilato: un mese da incendio, come l’aria? Boh di Stato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Giugno 2015 - 14:23 OLTRE 6 MESI FA
Fiumicino aeroporto paralizzato: un mese dopo l'incendio nessuno sa com'è l'aria

Fiumicino aeroporto paralizzato: un mese dopo l’incendio nessuno sa com’è l’aria

ROMA – Fiumicino aeroporto paralizzato: un mese dopo l’incendio nessuno sa com’è l’aria. E intanto l’Enac, proprio per non correre rischi,  ha deciso di ridurre dalla mezzanotte l’operatività dell’aeroporto dall’80% al 60%, con la chiusura dell’area partenze proprio del Terminal 3.

A più di un mese dall’incendio scoppiato a Fiumicino non è dato sapere se l’aria dell’aeroporto sia respirabile o meno, se le poveri inquinanti siano un pericolo per la salute. Il molo D dell’aeroporto è chiuso perché la magistratura l’ha posto sotto sequestro: significa 14 imbarchi su 47 in meno, al punto che da oggi è stato deciso il quasi dimezzamento dei voli.

L’allarme sull’aria, più precisamente l’esasperazione per il fatto che nessuna delle tante autorità coinvolte riesca a dire con certezza se sia inquinata o no, è stato lanciato da Vito Riggio, presidente dell’Enac: “Dopo 35 giorni la sanità pubblica non ci riesce a dire se al Molo D c’è un rischio per la salute oppure no. Qualcuno dovrà pagare questi danni, che si aggiungono ai cento milioni dell’incendio. Solo Alitalia dal 27 maggio a oggi ha perso 15 milioni”.

La sanità pubblica significa che l’Istituto superiore di Sanità su quattro controlli effettuati ha rilevato tre volte lo sforamento dei livelli accettabili di polveri sottili con due tipi di diossine presenti in quantità significativa. Ma i controlli disposti da Aeroporti di Roma hanno dato esito negativo, nel senso che l’aria è respirabilissima.

Dirimerà la controversia la Procura della Repubblica? Forse, intanto s’è presa 15 giorni per far rifare i controlli e sottoporli al Ministero della Salute che li valuterà lunedì prossimo. Quelli attesi dal Cnr, però, non sono ancora arrivati. Uno scaricabarile fin troppo italiano: fatto sta che che aria tiri all’aeroporto nessuno lo sa.