Fiumicino: sequestrato porto turistico, 7 indagati: anche Bellavista Caltagirone

Pubblicato il 19 Novembre 2012 - 08:45 OLTRE 6 MESI FA
Cerimonia per la posa della prima pietra del nuovo porto di Fiumicino
Nella foto Lapresse Francesco Bellavista Caltagirone, presidente Acqua Marcia

ROMA – L’area del nuovo porto turistico di Fiumicino è stata sequestrata dalla Guardia di Finanza di Roma. A portare al sequestro sarebbero delle carenze strutturali e dei problemi alla stabilità e alla sicurezza nell’intera opera. 

Sette persone sarebbero state raggiunte da avvisi di garanzia. L’accusa ipotizzata dagli inquirenti della Procura di Civitavecchia, secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, è frode nelle pubbliche forniture.

Tra le persone iscritte nel registro degli indagati, secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, ci sarebbe anche l’imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone.

Secondo l’accusa, l’opera pubblica, per un costo stimato di circa 400 milioni di euro, sarebbe stata realizzata con carenze tali da metterne a rischio la tenuta e la sicurezza con l’obiettivo di aumentare il guadagno dei lavori.

Scrive l’Ansa che dalle indagini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza sarebbe venuto fuori che, attraverso un articolato meccanismo,

“i lavori venivano affidati a imprese riconducibili, direttamente o indirettamente, al gruppo Acqua Pia Marcia di Roma facente capo a Francesco Bellavista Caltagirone. L’obiettivo era quello di realizzare il nuovo porto a costi sensibilmente inferiori ai 400 milioni stimati, il tutto a beneficio delle società del gruppo e a scapito della sicurezza e della qualità delle strutture realizzate, per un valore di 19,5 milioni. Oltre a Caltagirone, sono indagati i legali rappresentanti e i consiglieri delle società coinvolte e il direttore dei lavori. Per tutti l’accusa è frode in forniture pubbliche”.

L’area posta sotto sequestro è di circa un ettaro.